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    Sampmania: Pietro Accardi è un gran bel segnale, e io sono proprio contento

    Sampmania: Pietro Accardi è un gran bel segnale, e io sono proprio contento

    • Lorenzo Montaldo
    Credo che il mio ultimo ‘Sampmania’ a tema mercato risalga a tipo due o tre anni fa. Ok, forse esagero, ma di sicuro era parecchio tempo che non mi dedicavo a ricerche, o non esprimevo un’opinione in merito ai movimenti della Sampdoria. Avevamo grane più grosse di cui preoccuparci, chiaro, ma parlare di allenatori, direttori sportivi e acquisti sembrava tempo perso, quasi un inutile esercizio estetico. Ora invece è prioritario. Anzi, oserei dire che la scelta del direttore da affiancare ad Andrea Mancini è fondamentale. Si tratta della decisione più importante da prendere per Manfredi, più importante di un centravanti, più importante di un portiere o dell’allenatore.

    La Sampdoria l’anno prossimo non può vivacchiare in Serie B. Un campionato di basso profilo lo abbiamo sopportato di buon grado, nel secondo pretendiamo di diventare protagonisti. Accantoniamo i discorsi del ‘solo per la maglia’, ‘ti seguiamo in qualunque categoria’. Tutto vero ma la Sampdoria in Serie B non c’entra niente, non ci può stare, non ci deve stare, e soprattutto non la accettiamo. Per preparare un campionato di vertice, per minimizzare i rischi del pantano della cadetteria, per imbastire la ricostruzione, serve un dirigente fuoriclasse. Non uno bravo, c’è bisogno di uno bravissimo. E Pietro Accardi lo è.

    Io personalmente sono un grande fan di Accardi. Un mese fa ero in una trasmissione e si parlava dei nomi, ancora in fase embrionale, da accostare a Mancini per lo staff dirigenziale della Samp. Il giochino consisteva nell’indicare il tuo preferito, io avevo indicato senza esitazione lui. Logicamente quindi oggi, con i rumors che arrivano, sono particolarmente entusiasta. Tra tutti i profili filtrati quello dell’ex difensore lo ritengo il più stuzzicante e certifica un certo tipo di ambizione. Ripeterò quindi il ragionamento fatto in tv: l’unico candidato che poteva insidiare Accardi nell'immediato a mio modo di vedere era Angelozzi. In valore assoluto invece per futuribilità, idee, modo di muoversi e figura, preferisco Accardi.

    Accardi ha 41 anni, ma da dieci fa il dirigente e da otto il direttore sportivo. Credo sia praticamente impossibile trovare un ds in Serie A che coniughi in questo modo età ed esperienza. Sarebbe inutile elencare i giocatori importanti presi in questo lasso di tempo, non sono i nomi a fare la differenza - li puoi citare per la carriera di ogni ds, anche se nelle ultime stagioni da Empoli sono uscite plusvalenze e calciatori di livello - quanto piuttosto la visione e l’impostazione di una realtà sostenibile e virtuosa. Gli azzurri sono in Serie A da tre stagioni consecutive, la prossima sarà la quarta, e si tratta di un record. Non c’erano mai riusciti nella loro storia, per una società con questo bacino d’utenza e questa dimensione è un capolavoro.

    I conti tagliati con l’accetta sono sempre approssimativi, ma per dare un’idea del lavoro di Accardi, in questo campionato ha salvato la squadra acquistando per 10,4 milioni, e vendendo per 59 milioni. Quasi sei volte tanto, un record. L’anno prima aveva cedu speso 15, e incassato 31. Nella stagione 2021-2022, il segno “-” era stato di 10,5 milioni, il segno “+” era arrivato a 28. Praticamente un capolavoro. Certo, parte del merito va ascritto ad una Primavera storicamente fertile, ma Accardi è anche quello che ha comprato Vicario per 8,5 milioni dal Cagliari, e lo ha rivenduto a 18,5. Ah, monte ingaggi della stagione: l’Empoli era la sedicesima in A.

    Sapete che sono spesso critico, ma vedo un sacco di pro nell’affidarsi ad Accardi. Il direttore rappresenta un perfetto mix tra idee fresche ed esperienza (fatta ‘sulla pelle’ di altri, e non sulla nostra), ha un terreno di rapporti e relazioni coltivate in venticinque anni di calcio ad alto livello, conosce la Samp, parla poco, e presumo abbia legittimamente ambizioni di carriera. Soltanto un anno fa, era in predicato di sostituire Giuntoli a Napoli. Se accetta la Samp, in questo momento storico della sua vita professionale, immagino lo faccia con un certo tipo di prospettiva e di panorama davanti a sé. Potrebbe floppare, certo, ma il segnale è importante. Ok, magari mi sono fatto prendere dall’entusiasmo perché non potevo scrivere di dirigenti e calciomercato da anni. Mi rendo conto che ho descritto Accardi come un mix tra Brad Pitt e Leonardo Da Vinci. Forse sono diventato improvvisamente un entusiasta senza ritegno, non mi riconosco più. Eppure sarei estremamente felice se il nuovo dirigente della Samp fosse Pietro Accardi. E spero tanto che firmi per noi.

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