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    Sampmania: l'Atalanta è più forte ma Gasp sembra un teenager in discoteca

    Sampmania: l'Atalanta è più forte ma Gasp sembra un teenager in discoteca

    • Lorenzo Montaldo
    Ho passato il primo tempo di Sampdoria-Atalanta praticamente in apnea. Ho cominciato a respirare da inizio ripresa, quando ha incominciato a scendere l'adrenalina. Ci sarebbero così tante riflessioni da fare, così tante parole da scrivere, ma anche il giorno dopo si fa fatica a trovare i termini giusti. Una cosa però mi sento di affermarla: alla fine, non si può dire che non ci abbiamo provato. Dopo novanta minuti vissuti tutti d'un fiato resta soltanto un po' di dispiacere, e quello è normale, ma soprattutto permane la sensazione di aver perso contro una squadra più forte. I bergamaschi sono più organizzati, più vigorosi, più abili tecnicamente, più solidi mentalmente, più 'tutto'. Probabilmente hanno anche giocatori migliori.

    E' vero, in un'ipotetica raccolta di figurine pre-campionato quasi sicuramente avrei scelto i blucerchiati. Però l'Atalanta ha Mancini che fa il difensore e due secondi dopo te lo ritrovi in attacco, ha Hateboer e de Roon che infiammano il centrocampo e poi ripiegano trenta metri per raddoppiare su Quagliarella e Gabbiadini, ha Masiello che non sbaglia un intervento e ha Gosens che si butta a capofitto in ogni spazio possibile e immaginabile. Ti accorgi soltanto dopo averli visti dal vivo che probabilmente i nomi dei nerazzurri suonano meno musicali e altisonanti rispetto a quelli di Praet, Andersen e Saponara, ma che in campo le figurine contano proprio poco. Il tutto senza tenere conto dell'uragano Duvan – non lo fermi neanche a fucilate – e di Ilicic che ieri a tratti sembrava un misto tra Messi e Ronaldinho. Ok, forse mi sono fatto prendere la mano, ma il concetto è quello.

    La sostanza è che alla Sampdoria rimane la consapevolezza di essere una buona squadra, ma purtroppo non buona quanto l'Atalanta. Non fatevi ingannare dal report del match, che recita 11 tiri a 13, con 6 conclusioni nello specchio a testa. La Dea ha giocato meglio, forse avremmo meritato un punto stiracchiato, ma è anche il caso di riconoscere la superiorità quando la vediamo. Fa male, e mi rendo conto che venga automatico nascondersi dietro a possibili alibi e giustificazioni, ma la presa di coscienza in certi casi è legata all'onestà intellettuale. Un mito, però, è giusto sfatarlo: non è vero che l'Atalanta corre più degli avversari. I chilometri percorsi ad esempio sono 101,991 per la Sampdoria, e 101,667 per i nerazzurri. La squadra di Bergamo semplicemente corre meglio, e con maggiore intensità. Merito ovviamente di Gasperini, uno degli allenatori più bravi e meno simpatici della Serie A.

    Già, mi sono tenuto il 'pezzo forte' di giornata per ultimo. Lo spintone rifilato al segretario generale della Sampdoria Massimo Ienca è parecchio imbarazzante. Gasperini sembrava un ragazzino il venerdì sera in una qualunque discoteca genovese. Il dialogo tra l'allenatore dell'Atalanta e il dirigente blucerchiato più o meno me lo immagino così: 
    G -“C...o fai, guardi la mia tipa?” 
    I -“Ma dici me?” 
    G - “Ti scasso, ti aspetto fuori”, bum, spintone. 
    Gli mancavano soltanto i buttafuori intorno, una Chesterfield in mano e una Ceres nell'altra, e poi eravamo nel pieno della movida notturna genovese.  

    Il Gasp che sembra un diciottenne in overdose ormonale è proprio una pagina brutta del calcio. Se ne vedono di scene del genere, non voglio fare il moralista, ma Gasperini ha sessant'anni. Sessanta. Di fronte ad un comportamento del genere penserei la stessa cosa anche se di professione non facesse l'allenatore dell'Atalanta. Mi auguro, come ha detto Romei, che la Procura Federale valuti la situazione. Ma questa è una vicenda a parte. La sua espulsione a gara in corso invece, dopo il rigore dato alla Samp, alla fine è stato solo un misero contentino, così come ritengo piccole consolazioni la sceneggiata al momento di uscire dal campo e il conseguente 'menaggio' del pubblico blucerchiato. Io ad esempio a differenza di alcuni tifosi doriani ieri non riuscivo a divertirmi poi molto prendendo in giro l'ex tecnico del Genoa, ricordandogli ad esempio il fuorigioco che gli era costato il derby o altre situazioni in cui 'Piangerini' - come lo hanno ribattezzato qui in città da tempo- aveva perso le staffe. Gasperini è uscito da vincitore dal Ferraris dando una bella spallata, oltre che a Ienca, anche ai sogni europei della Samp. Hai voglia a prenderlo in giro, purtroppo penso che degli sfottò se ne farà una ragione abbastanza facilmente con tre punti in tasca. 

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