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Sampmania: Fabio Quagliarella deve salvare il mondo
Già, Quagliarella. Ora, non so come sia vostra madre. La mia se ne strafrega di Quagliarella, di Samp-Atalanta e cose simili. L’importante era non fare casino in casa – anche perché poi puliva lei, povera donna - però sono sicuro che in questo caso capirebbe. Dai, è la partita più importante della stagione, importante quasi quanto quella che ci volevano far giocare il lunedì sera alle 20.30, e ci arrivi senza il tizio che tira la carretta da tutto il campionato? Fabio Quagliarella è praticamente un supereroe: al posto del pipistrello di Batman o della ‘S’ di Superman ha il numero 27, però io lo vedo come un misto tra Thor, Iron Man, Capitan America e Wolverine, però più affascinante e con qualche gene rubato a Benjamin Button.
Negli ultimi giorni però a Genova in tanti trattengono il respiro. Mercoledì il capitano blucerchiato non si è allenato, reduce da quel maledetto fastidio alla coscia che lo ha bloccato nel finale della gara con la Spal. E meno male che Quagliarella qualche annetto l’ha vissuto sui campi: si è fermato al primo segnale, al primo dolorino. Un altro con meno esperienza e più giovane di dieci anni probabilmente avrebbe continuato a giocare, considerando che a Ferrara ogni pallone sfiorato diventava d’oro, con il risultato di peggiorare quasi sicuramente l’infortunio. Però dai, doveva succedere proprio nella settimana prima della partita che rappresenta il bivio per la Samp in questa stagione? Samp-Atalanta è una partita ‘da Quagliarella’, una di quelle in cui servono ‘las huevas’, per dirla alla spagnola. Evidentemente c’è davvero qualcuno che ci fa il malocchio, o sarebbe meglio dire che ‘gufa’. Avrei anche una mezza idea su chi potrebbe essere.
So benissimo che i numeri su Quagliarella hanno stufato. 19 gol, sei assist, bla bla bla. Però ce ne sono altri che sono particolarmente interessanti. Ad esempio, magari non tutti si sono accorti che Quagliarella con Giampaolo in panchina fa in media più di un gol ogni due partite: è a 50 reti in 97 presenze. E magari non tutti sanno che il numero 27 può puntare ad un altro record, quello del maggior numero di marcature in una stagione per quanto riguarda i blucerchiati. Il primato resiste da 58 anni, lo aveva firmato Brighenti nel '60-'61. Ah, 'Quaglia' è pure terzo nella classifica della Scarpa d'Oro, davanti ha solo Messi e Mbappe. Due tizi a caso. Volete qualche altra cifra sul giocatore che è primo nella graduatoria dei cannonieri e quinto in quella degli assist, giusto per non farsi mancare nulla? Eccovi accontentati. Quagliarella fa un gol ogni 4 tiri in media, dato che ha calciato verso la porta 77 volte in stagione. Quello che è pari a lui in classifica (che si chiama Ronaldo, non Parodi) di conclusioni ne ha provate 117. Subito sotto c'è Piatek, di cui si dice che segni ogni volta che calcia in porta. Ebbene, il polacco ha provato 71 tiri, e ha realizzato 18 gol. La media è praticamente uguale a quella di Quagliarella, 3,94 per l'attaccante del Milan contro 4,05 per il giocatore della Samp. Capite cosa intendo, quando parlo di rituali per scacciare il malocchio e di necessità di averlo in campo domenica?
Che poi in ogni film di supereroi che si rispetti c’è la parte in cui sembra che il protagonista stia per arrendersi o per soccombere. Si arriva sempre al punto in cui è ferito, battuto, a terra. Poi si rialza, e sconfigge nemici e avversari salvando il mondo. Quagliarella ovviamente ha già fatto sapere di voler stringere i denti, ieri da Bogliasco filtrava ottimismo, oggi ha fatto i primi test con il gruppo, e ci avrei scommesso che sarebbe andata così. Sperando di non averlo a mezzo servizio nella partita più importante dell’anno, sarebbe una beffa. Per salvare il mondo c’è bisogno di lui, un po’ Thor, un po’ Iron Man, un po’ Capitan America e un po’ Benjamin Button. Oh, se poi qualcuno di voi avesse una stalla me lo faccia sapere, vengo lì con un secchiello…
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