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Sampmania: ma il 'crollo' dov'è? Sì, ci siamo anche noi
Le 'prossime due partite' in questione, Cagliari e Spal, ci hanno detto che forse gli inguaribili ottimisti non avevano tutti i torti, almeno questa volta. La Samp ha preso sei punti, una netta risposta in grado di dare un segnale preciso a tutto l'ambiente. Il messaggio è chiaro: per l'Europa ci siamo anche noi. Allora cosa ne dite, proviamo a ripetere la cabala? Rincaro la dose, e vi dirò che secondo me questa Samp può anche battere la terribile orda Atalanta. La squadra bergamasca è una schiacciasassi: frantuma gli avversari, i suoi giocatori vanno ad una velocità stratosferica, e hanno una solidità mentale incredibile. I nerazzurri non li domi mai: non riesci a schiantarli, non li abbatti dal punto di vita morale, non vanno in sofferenza. Per di più, giocano con la stessa intensità sia in casa che in trasferta. La creatura di Gasperini picchia forte, sempre sopra ritmo e piazzando delle mazzate terribili. Come si può battere una compagine del genere? La risposta è sorprendentemente semplice. Quella di domenica sarà la classica partita che si può vincere soltanto per mezzo del pubblico. Non sono frasi fatte, non si tratta del solito discorso del tipo 'i tifosi sono la nostra arma in più' e bla bla bla. L'unico modo per continuare il sogno europeo al cospetto di Papu Gomez e compagni è realmente quello di trasformare il Ferraris in una bolgia. Negli anni scorsi spesso ho notato quanto la formazione di Giampaolo sia influenzabile, nel bene e nel male, dall'ambiente circostante. Dovranno essere bravi i tifosi della Samp a caricare i giocatori anche nel corso della settimana, facendo loro capire il peso specifico di una gara così. Se la Sud e i gruppi organizzati blucerchiati riusciranno a rendere Marassi un catino bollente, la Dea potrebbe anche tornare scottata da Genova, chissà.
E' però anche giusto gustarsi per qualche giorno il momento così com'è. Per un successo in trasferta a Ferrara avrei firmato in bianco, e un primo tempo come quello di ieri in stagione non lo avevo ancora visto. Cinico, creativo, spavaldo: che bel Doria. La classifica oggi recita 39 punti, -2 dal terzetto composto da Lazio, Torino e Atalanta. Godiamoci la dodicesima vittoria stagionale, e teniamoci stretta la capacità della Samp di reagire anche dopo un periodo costellato di problemi fisici, acciacchi vari, squalifiche e voci continue. Vogliamo sottolineare quanto è stato bravo mister Giampaolo nel corso della settimana a tenere i suoi giocatori sul pezzo, senza trovar loro alibi per le tante defezioni e proteggendoli nel contempo da tutte le indiscrezioni sul futuro societario? Un riconoscimento se lo merita, il nostro talebano preferito. Cerchiamo il pelo nell'uovo? Per continuare ad annusare il delizioso profumo dell'alta classifica serve un fondamentale che la Samp ancora non padroneggia alla perfezione. Mi riferisco alla capacità di addormentare le partite, di gestire il risultato senza patemi. E' questa caratteristica che differenzia le squadre 'pronte' da quelle ancora un po' acerbe. Prendiamo il golletto di Floccari, ad esempio. Per fortuna della Samp, è stato annullato (fossi un tifoso della Spal sarei incavolato nero, ma questo è un altro discorso), se invece arbitro e Var avessero confermato la rete, i blucerchiati sarebbero stati chiamati ad un dispendio folle di energie per rintuzzare gli assalti del club di Ferrara. E in un'ipotetica volata per l'Europa, questo è un lusso che non ti puoi concedere.
Basta, direi che ho messo giù per iscritto tutte le mie sensazioni post Spal-Sampdoria. Non mi sembra ci siano altri temi da toccare. Come dite? Abbiamo in squadra il capocannoniere della Serie A, a 19 gol stagionali? Un tizio di 36 anni, che ha messo in riga gente come Cristiano Ronaldo, Piatek, Icardi, Dzeko, Immobile e Milik? Siamo seri, dai. Va bene sognare di battere l'Atalanta, ma così si esagera...