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    Juve, i capricci di Ronaldo e la verità su quella maglia gettata a terra

    Juve, i capricci di Ronaldo e la verità su quella maglia gettata a terra

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    È successa una cosa in Juventus-Genoa, una rarità se non una primizia: Cristiano Ronaldo in alcune situazioni poteva ricevere palla e i compagni di squadra non gliel'hanno passata. Può succedere, è successo. Più di una volta. E la cosa non sembra essergli andata particolarmente giù. Anche perché mentre la Juve batteva il Genoa, proprio CR7 non è riuscito a trovare la via della rete. Un digiuno che ha causato nuovamente l'ira del fuoriclasse portoghese. A cui però è concesso tutto, anche troppo. Sempre esaltato quando segna e trascina la squadra, sempre coccolato quando le cose non vanno bene, sempre giustificato quando sbaglia. “Era arrabbiato perché non è riuscito a fare gol. Multa? No, non penso proprio. Finita la partita era arrabbiato come capita a quasi tutti i giocatori e può capitare di avere dei momenti di nervosismo”, le parole di Andrea Pirlo al termine. Il riferimento era al gesto di fine partita, quando Ronaldo ha gettato la maglia a terra per poi abbandonare il terreno di gioco scuotendo la testa: ma è stato un regalo a un raccattapalle, della versione ufficiale forse non era stato però nemmeno informato lo stesso Pirlo che ha comunque minimizzato. Poi se fosse successo a un altro giocatore della Juve probabilmente la reprimenda sarebbe arrivata immediata in assenza di chiarimento puntuale, non c'è la controprova in questo caso ma ce ne sono diverse guardando indietro durante l'era CR7 alla Juve. Di sicuro c'è un altro pomeriggio di capricci che allunga la lista e lascia perplessi, quantomeno, sugli atteggiamenti di Ronaldo.

    PARTITA NO – Anche perché, misunderstanding a parte, il match di Ronaldo è scivolato via tra un borbottio e un gesto di insofferenza.
    Plateale la protesta nei confronti di Chiesa, che effettivamente aveva gestito malissimo un contropiede in superiorità numerica servendo (male) Morata e ignorando Ronaldo: l'azione riparte, lui si ferma, dà le spalle ai compagni, si lamenta tra sé e sé, cercando anche il supporto di Pirlo. E quando nel finale un giocatore rossoblù resta a terra con il Genoa già in inferiorità, se la prende platealmente con Chiellini che anziché accelerare e attaccare ha passato la palla a Szczesny per un rinvio in fallo laterale. Due esempi di un pomeriggio da umore nero. Niente di grave, forse. Sicuramente niente di nuovo. Il punto è proprio questo: appena le cose girano storte, le reazioni sono quelle che sono, mai una volta che si erga una voce fuori dal coro a dire che in effetti ci si potrebbe anche dare una regolata o capire che alcuni atteggiamenti non vanno bene. Invece a Ronaldo viene sempre concesso e perdonato tutto, agli altri no. E se alla Juve va bene così...

     

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