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    Romamania: ossa rotte per tutti. Zaniolo come Balotelli? Un'offesa per Mario

    Romamania: ossa rotte per tutti. Zaniolo come Balotelli? Un'offesa per Mario

    • Paolo Franci
    In questa assurda piece trigoriana, non c'è attore che non ne esca con le ossa rotte. La Roma, con il suo mercato di riparazione già risicato, non ha potuto reinvestire, qualora avesse voluto (e avrebbe voluto...) i 30 milioni che avrebbe incassato con Zaniolo al Bournemouth. E soprattutto, ne esce con le ossa rotte Zaniolo, sempre più convinto che la strategia giusta sia fare muro contro muro con chi gli paga lo stipendio. Ora, si fa fatica a definire strategia la scelta di Zaniolo. Cioè, se cancellare dal profilo social l'appartenenza romanista sa tanto di bimbetto che sbatte i piedi a terra perchè vuole la cioccolata, ben altra cosa è non presentarsi all'allenamento, come ha fatto l'ultimo giorno di gennaio dopo aver rifiutato un lautissimo ingaggio in Premier. All'indomani della fuga a Roma per la contestazione sotto casa – quando finiranno queste becere oscenità? - sarebbe dovuto tornare a Trigoria per allenarsi, sapendo che, a meno di colpi di scena, è a a Roma che dovrà restare almeno fino alla fine della stagione. 

    Avendo seguito da vicino l'evolversi prepotente del talento di Mario Balotelli, per poi vederlo appassire tra una balotellata e l'altra, c'è chi sempre più spesso associa Nicolò all'ex attaccante dell'Inter, della Nazionale e di mille altre squadre nelle quali, regolarmente, ha promesso tanto e mantenuto poco, tranne rari sprazzi. Però, l'accostamento è assai stonato e se Balotelli dovesse prendersela un po', non avrebbe tutti i torti, anche perchè lui all'età di Nicolò aveva vinto tutto: scudetti e coppe con l'Inter, triplete compreso e tutto quello che c'era da vincere in Inghilterra con il City del Mancio: dalla Premier alle varie coppe inglesi. E sul piano del talento calcistico, beh, Zaniolo ha promesso tanto, fatto vedere qualcosa di denso e poi ha subito due infortuni così gravi uno dietro l'altro che a tutt'oggi è difficile capire quale sia il suo livello. Mario, nel momento d'oro, è finito addirittura sulla copertina del prestigiosissimo Times grazie ad una bella intervista. Eravamo nel novembre 2012 e lui era stato grande protagonista all'Europeo di qualche mese, prima, con quei due gol che avevano steso la Germania e regalato la finale all'Italia di Prandelli. Sul Times, di italiani eccellenti non è che se ne vedano tanti: Mario Monti, Berlusconi, Armani la Loren, Sergio Marchionne e di eroi azzurri, solo quelli che hanno vinto il Mondiale nell'82 e nel 2006. Questo per dire che tra Balotelli e Zaniolo la differenza è abissale e le copertine che si sta prendendo Nicolò in questi giorni certo non sono quelle più piacevoli e gradite. Di sicuro, per certi atteggiamenti e comportamenti poco digeribili – anche per i compagni – i due sembrano cugini. L'unica differenza sta nel fatto che Mario, qualora avesse rimpianti, non potrà più tornare indietro. Nicolò invece ha l'età dalla sua e il tempo per correggere gli errori, anche se in storie come queste è fin troppo semplicistico pensare che le colpe siano solo da una parte.

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