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Roma, com'è andata la prima di Ranieri? Due moduli, 5 cambi e il "rischio" Dybala
DUE MODULI - Ranieri aveva lavorato sodo a Trigoria negli ultimi giorni provando prima di tutto a contenere l'esuberanza del Napoli e dei suoi esterni. Anche per questo la scelta iniziale è stata proiettata verso un 4-4-1-1 con El Shaarawy largo a destra e a supporto di Dovbyk insieme a Pellegrini e un Pisilli a sinistra e più bloccato in mezzo al campo. Un esperimento che Ranieri ha bocciato a inizio ripresa quando nell'intervallo ha scelto di lanciare in campo Hummels e Baldanzi proprio al posto dei due "fantasisti" per passare ad un più quadrato 5-3-2.
I CAMBI E L'ERRORE - Un cambio importante, soprattutto quello di capitan Pellegrini e frutto di un primo tempo in cui la Roma non era riuscita a produrre praticamente nulla. Poi l'errore, purtroppo per Ranieri arrivato proprio dalla cattiva gestione individuale sia di Angelino, preso alle spalle per via centrale da Di Lorenzo, e sia di Hummels, non reattivo in marcatura centrale su Lukaku. Da lì la scelta di provare a cambiare nuovamente la sua squadra con l'ingresso di Abdulhamid e Dahl per provare a sfruttare maggiormente le corsie esterne e portare più palloni nelle disponibilità di Dovbyk (traversa su cross di Angelino sul risultato di 1-0 per il Napoli).
IL RISCHIO DYBALA - Infine la mossa della disperazione, nei minuti finali con Dybala lanciato nella mischia al posto di Mancini in una sostituzione quasi forzata come da lui confermato nel dopo-gara: "Ho rischiato a metterlo nel finale, l'ho messo chiedendogli di fare quello che poteva. Non sente più niente da un po' e mi ha assicurato che stava bene e allora ho provato". Un segnale per quello che sarà nel futuro che fa seguito a quanto detto su Pellegrini: "Lorenzo sta passando un periodo particolare e va aiutato". La prima di Ranieri ha dato tanti spunti, ma non punti, i 3 che tutti si aspettavano.