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    Rocchi a 360°: 'Quasi emarginato alla Lazio. Smetto nel 2015'

    Rocchi a 360°: 'Quasi emarginato alla Lazio. Smetto nel 2015'

    Il neo acquisto del Padova Tommaso Rocchi si confessa in una lunga intervista rilasciata a Il Messaggero. 'Ho ricevuto anche proposte da società di A e dall'estero, però non collimavano con le mie aspettative - dichiara l'attaccante, acquistato a parametro zero in quanto svincolato -. Così ho scelto il Padova, che mi ha cercato più di tutti, facendomi sentire un calciatore importante. Fisicamente sono a posto, ho l'entusiasmo e la determinazione per continuare a giocare. Dalla C2 in poi ho giocato in tutte le categorie, ricominciare dalla B non sarà un problema. L'obiettivo è quello di smettere nel 2015. La partita più bella della mia carriera? Per risultati ne scelgo due: quella nella quale realizzai tre reti alla Juventus, con la maglia dell'Empoli, e la Supercoppa vinta a Pechino. Ma le emozioni sono tante: il famoso derby del 6 gennaio, il centesimo gol con la Lazio, segnato a Cagliari, il centesimo gol in serie A, firmato con la casacca dell'Inter... Della mia carriera sono soddisfatto perché, partendo dalla serie C2, sono arrivato fino alla Nazionale. L'unico rimpianto è l'ultima stagione vissuta, quasi da emarginato, nella Lazio'.

    A proposito dell'addio al club biancoceleste, Rocchi ammette: 'Non avvertivo più né la stima né la fiducia, da parte di tutte le componenti. Petkovic mi diceva che non rientravo nei suoi piani tattici, nel modulo a una sola punta. Ho sperato che la situazione cambiasse, che potessi guadagnarmi spazio negli allenamenti. Ma non ci sono riuscito, non sono stato considerato. Nove anni di Lazio mi hanno segnato la carriera e la vita, in biancoceleste ho vissuto i momenti più belli. Ero il capitano, mi sentivo un personaggio importante, staccarmi comportava un enorme dispiacere. Ho voluto aspettare, ma quando ho capito che non credevano più in me, ho detto basta. Certo, dopo tanti anni non è bello finire così un rapporto, però nel calcio succede. E ne ho preso atto. Lotito? Il nostro è stato comunque un rapporto lungo e importante, salvo il finale. Però potrebbe anche riaprirsi. Quando ho lasciato la Lazio abbiamo parlato della possibilità di un mio possibile ruolo in società, ancora da definire. Ci siamo dati appuntamento a fine carriera. Di certo vorrei rimanere nel calcio: osservatore, dirigente, allenatore delle giovanili, commentatore televisivo. Deciderò quando sarà il momento'.

    Rocchi si lancia comunque in un'analisi sul momento della Lazio. 'Sono un po' sorpreso da questa falsa partenza, forse è colpa del successo in Coppa Italia che ha fatto lievitare le aspettative - afferma -. La società ha pensato che la squadra fosse comunque sempre competitiva, mentre le avversarie si stavano rinforzando con acquisti mirati. La situazione si trascina avanti da mesi, dal girone di ritorno. Tutti si attendevano una partenza super, come quella dello scorso campionato. Invece a partire a mille è stata la Roma e questo ha rappresentato un ulteriore motivo di disturbo in casa biancoceleste. Qualcuno, con un eccesso di ottimismo, aveva parlato di ambizioni da Champions. Al massimo la Lazio potrà rientrare nell'orbita dell'Europa League. Sono convinto che si riprenderà, però dovrà cambiare qualcosa in quanto non bastano solo gli infortuni a spiegare le delusioni di questo primo scorcio di stagione. Il mio cuore resterà sempre biancoceleste, auguro ai tifosi tanti successi e un giorno spero riabbracciarli a Formello'.

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