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    Milan, il progetto di Ibrahimovic e Conceicao è già finito: colpa loro e di Theo Hernandez

    Milan, il progetto di Ibrahimovic e Conceicao è già finito: colpa loro e di Theo Hernandez

    • Sandro Sabatini
      Sandro Sabatini
    Game over Milan. Non solo per la Champions che vola via, ma per tutto il progetto di Ibra e Conceicao, deludentissimo sotto ogni profilo.

    Il dramma emotivo e sportivo sarà impossibile da dimenticare, anche per i risvolti economici. I rossoneri perdono almeno una decina di milioni che sarebbero arrivati dalla partecipazione agli ottavi. E perde anche valore sul mercato il simbolo del (fu) Milan scudettato: Theo Hernandez ha sulla coscienza questa eliminazione surreale, inspiegabile e deprimente. Eliminazione da arrossire per la vergogna. Rossoneri per rispetto della storia: assolutamente no. Rossi di vergogna: assolutamente sì.

    Il protagonista negativo è Theo che aggiunge il giallo ai capelli rosa dell’andata, così la sua sciagurata armocromia tocca vette inimmaginabili quando “conquista” due gialli uno più stupido dell’altro. Nel primo tempo una trattenuta inutile, nella ripresa una simulazione da esaurimento nervoso per i tifosi. Anche senza infierire, viene da immaginare un futuro improponibile ancora al Milan, perché ormai non si contano più i suoi “autogol” comportamentali. La storia di Theo Hernandez al Milan finisce qui, nella notte più buia, quella dell’eliminazione da una squadra nettamente inferiore, il Feyenoord, che in parità numerica faticava addirittura a superare la metà campo.

    Altre pagelle rossonere. Eccole. Maignan quasi spettatore e comunque incolpevole sul gol. Walker stavolta mette a cuccia il temuto Paixao che all’andata era sembrato talento puro sguinzagliato in libertà. Thiaw giustifica la sua presenza fin dall’assist per il gol-lampo in avvio. Pavlovic è grossolano in qualche intervento, ma presente, seppure un po’ coinvolto nella rete olandese che gela San Siro. A centrocampo Reijnders è guardingo e altruista, mentre fa più che un’onesta figura il sostanzioso Musah (preferito allo spompato Fofana e addirittura adattato a difensore basso sinistro dopo l’espulsione di Theo). In avanti Pulisic meglio rispetto alle recenti esibizioni, ma lontano dal rendimento top pre-infortunio. Joao Felix bravino, elegantino, leggerino. Leao al solito: si impegna, ma a conti fatti diventa più fumoso del sigaro di Conceicao a Riad.

    A proposito dell’allenatore, è andato anche lui in tilt con l’espulsione di Theo. Prima mettendo Bartesaghi ancora acerbo per certe situazioni. Poi sostituendo Gimenez (ma perché?) con Fofana a difendere, si fa per dire, il momentaneo 1-0. E infine inserendo troppo tardi Abraham, solo per gli ultimi disperati e confusi minuti.

    Così l’Italia già perde - di fatto - la possibilità di quinta squadra nella prossima Champions. Così il progetto Milan di Ibra e Conceicao è già finito. Per colpa loro e di Theo. Game over. Rossoneri di gloria: ben poco. Rossi di vergogna: molto.

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    Commenti

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    peg-8@hotmail.it
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    E Fonseca non aveva qualche giocatore Gimenez Walker Felix ma era tra le prime otto facile facile...

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