
Ranieri e Tudor, se correre ai ripari è un'arte: con loro Roma e Juventus sognano il lieto fine
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Da una parte il tecnico di Testaccio, riportato indietro dal ritiro in nome della fede calcistica e destinato ad una mansione dirigenziale nel prossimo futuro; dall'altra Igor Tudor, mentalità Juventus, giocatore prima, allenatore poi. Due tecnici di due generazioni diverse, ma della stessa concretezza una volta che serve portare il risultato. Ne sanno qualcosa anche sull'altra sponda del Tevere, alla Lazio, dove il croato ha ereditato la rosa improntata al palleggio di Sarri e l'ha subito adattata al suo 3-4-2-1, così come ha fatto con l'organico di Motta.

E Ranieri? Ranieri questo giochino lo fa da quasi quarant'anni, e questo dovrebbe essere (stavolta per davvero) l'ultimo. Mettere i giocatori nel proprio ruolo, far giocare quelli che hanno esperienza e vittorie in campo internazionale, ascoltare gli uomini prima che i calciatori e usare bastone e carota coi giovani. Il menu è di semplice formulazione ma di non scontata realizzazione: per Tudor siamo all'antipasto e questo confronto con Sor Claudio, sotto di appena tre punti, rappresenta già la portata principale. Ranieri è all'amaro, che però a dispetto del nome comunque vada chiuderà una dolcissima e memorabile carriera. Roma e Juventus, in Champions League c'è posto solo per una delle due dopo una partenza e uno sviluppo fallaci per entrambe. Ma dato il campionato che stiamo vivendo, con anche Bologna, Lazio e Fiorentina in bagarre, non è detto che sia necessariamente una delle due ad arrivare a dama battendo l'altra stasera.
Commenti
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Per una partita buona di tudor in 10 anni di carriera da allenatore.. fly down