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    Nessuno come l'Inter durante la sosta: il Napoli dirà se è stata vera gloria

    Nessuno come l'Inter durante la sosta: il Napoli dirà se è stata vera gloria

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    La carica del Toro è la carica dell’Inter, che sa bene come mercoledì si gioca quel che gli resta al tavolo dello scudetto. Si ricomincia dopo quasi 2 mesi, e nemmeno stavolta Inzaghi è libero di schierare la squadra che aveva in mente. S’è rotto Brozovic, polpaccio, ma non si può avere tutto. C’è Lukaku, ed è la novità più grande, ma c’è soprattutto il Toro Martinez, campione del mondo, per quanto da riserva. A Torino si sono appena affacciati in campo Paredes e Di Maria, mentre Lautaro è già pronto a rimettersi l’Inter sulle spalle. Anche questo fa la differenza.

    Tra tutte, l’Inter è quella che è ripartita meglio, anche se poi la verifica verrà dal campo, dal calcio vero e da 3 punti. Il Milan fa acqua da ogni parte, il Napoli ha scoperto il gusto acre della sconfitta, per quanto in amichevole, della Juve meglio non parlare, ché dove si gira sono guai e dolori e tutto deve ancora cominciare. Da quando si sono ritrovati, i nerazzurri hanno battuto Salisburgo, Reggina e Sassuolo e pareggiato in casa del Betis, che non è una grande di Spagna, ma è quinta nella Liga.

    La sfida a Spalletti è senza appello, guai a perderla o il resto del campionato sarà solo inseguimento a un posto Champions. Giocarla potendo scegliere chi mandare in campo, almeno in attacco, è privilegio che Inzaghi non ha da fine agosto. C’è chi pensa a un’Inter guardinga, preoccupata di Kvara e delle sue sgasate, ma Inzaghi se la giocherà come ha sempre fatto quando contava, provando a vincere prima che a non perdere, perché ogni risultato diverso dalla vittoria avrà il senso della sconfitta, a meno 11 c’è poco di che pareggiare.

    È come se i guai degli altri facessero migliore il momento dell’Inter, che resta con i suoi buchi di bilancio e le incognite di mercato, che ha Skriniar in scadenza e non riesce a farlo firmare, nonostante le promesse del giocatore e le parole cariche di ottimismo di Marotta. Ma sono passati 2 mesi e di rinnovo non c’è traccia, poche settimane ancora e Skrniar sarà libero di accordarsi ufficialmente con chi vuole (se non l’ha già fatto di nascosto).

    Prima della sosta, l’Inter ha battuto in trasferta l’Atalanta, rimontandola e poi contenendola. L’impressione è che oggi valga più di allora, anche perché nel frattempo Lukaku dovrebbe avere raggiunto l’autonomia minima di un’ora e c’è sempre Dzeko, riposato e motivato e all’inseguimento del rinnovo, con cui fare quadrare i conti. Il Napoli dirà se la sosta è stata di vera gloria o solo un’illusione di fine anno.
    @GianniVisnadi
     

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