Napolimania: si gode a battere il Milan con due tiri, rigore compreso. Se Spalletti fosse come Allegri e Inzaghi...
Salvatore Caiazza
Mamma che sballo. Si gode all'ombra del Vesuvio. Vincere al Meazza contro il Milan tirando due volte in porta compreso il calcio di rigore è stato fantastico. Sono queste le sfide che fanno capire la forza di un gruppo che non vuole smettere di sognare. Si conclude nel migliore dei modi il primo ciclo di partite degli azzurri tra campionato e Champions League. Il tanto criticato Spallettone si ritrova oggi primo in classifica sia in Italia che in Europa. Per i quindici giorni della sosta, tranne l'Atalanta, tutte dovranno vedere la targa Napoli. Una soddisfazione non da poco per una squadra che veniva data fuori dai primi quattro posti da subito. Ed, invece, sono rimasti tutti fregati. Anche perché i blasoni di Inter e Juventus al momento sono a pezzi. Vedere cadere sotto i colpi di Udinese e Monza i nerazzurri e la Signora ha aumentato ancora di più la goduria del popolo partenopeo. Simoncino Inzaghi e Max Allegri non sanno dove sbattere la testa. Il gioco ormai è un optional. Pensavano entrambi di poter campare di rendita con la giocata del singolo e magari con qualche gol fortunoso. Niente da fare. La qualità degli avversari è stata evidente e di conseguenza tutti giù per terra. Non ci sono alibi ormai. Ed, invece, si continua a difenderli. Se gli stessi problemi li avesse vissuti Spalletti a quest'ora il toscano di Certaldo sarebbe stato messo alla gogna. Pioggia di critiche ed esonero sicuro. I professorini lo stavano aspettando al varco il buon Luciano. Già dopo il pareggio interno con il Lecce sarebbe dovuto essere cacciato. Da lì in poi, però, il Napoli ha fatto vedere il meglio battendo Lazio, Liverpool, Spezia, Rangers e appunto il Milan. Un exploit di qualità e quantità che ha fatto venire voglia di innamorarsi nuovamente del pallone. E dire che senza i big scaricati da De Laurentiis ad inizio estate si pensava ad un inizio in salita prima di poter cominciare a fare bene. Ed, invece, Spalletti è stato bravo ad riamalgamare un gruppo che non ha per niente sofferto gli addii di Insigne, Mertens, Ospina, Koulibaly e Fabian Ruiz. Kvara, Raspadori, Simeone e Kim si sono integrati subito e sembrano che stiano nel gruppo partenopeo da anni. Il georgiano, classe 2001, si è preso la scena. Altro che gli elefanti che sono venuti a svernare in Italia. E che dire del sudcoreano: davanti a Meret è un muro invalicabile. La davanti, poi, Giacomino si cucina i difensori e il Cholito colpisce a freddo. E non abbiamo ancora visto il miglior Osimhen in azione. Il nigeriano sarebbe dovuto essere finalmente il punto di riferimento del Napoli in questa stagione. Purtroppo si è fatto male di nuovo. Ma rispetto all'anno scorso, però, l'assenza non si è sentita per niente. I suoi sostituti stanno segnando con continuità. E lo faranno ancora...