AFP via Getty Images
Napoli: primo big match e Lukaku è di nuovo il grande assente, ma Conte ha la chiave per riportarlo al top
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La chiave di tutto si chiama ancora una volta Antonio Conte. E' lui la soluzione all'enigma Romelu Lukaku, che al primo scontro diretto di questa stagione ha fatto nuovamente scena muta. Contro la Juventus, il Napoli ha faticato a rendersi pericoloso e i numeri del suo riferimento principale sono piuttosto emblematici: ha cercato nove volte il passaggio per un compagno, con una percentuale di riuscita del 44,4%, non ha scagliato nessun tiro verso la porta di Di Gregorio ed è finito due volte in fuorigioco. Una prestazione sottotono, parzialmente giustificabile con una condizione fisica ancora lontana dal 100% a causa della lunga inattività nel corso dell'estate, in attesa della conclusione della trattativa tra il Chelsea e la sua nuova squadra. Antonio Conte lo ha rivoluto nuovamente ai suoi ordini, nonostante la stagione scorsa a Roma non sia stata delle migliori, convinto di riportarlo ai livelli del campionato 2020/2021, quello del penultimo Scudetto conquistato dall'Inter. Incisivo e decisivo, anche nei confronti diretti.
BREMER: "ABBIAMO DOMINATO IL NAPOLI"
Al termine di quell'annata, il belga si spinse sino a quota 7 reti contro avversari di pari livello: non tutte determinanti, ma Big Rom trovò le porte avversarie contro il Milan di Ibra sia all'andata che al ritorno, risolse la partita contro il Napoli a San Siro e andò a bersaglio pure contro Lazio, Roma e Juventus. Nelle successive tre stagioni, vissute tra l'inglorioso ritorno al Chelsea, la seconda avventura in nerazzurro e l'esperienza romana, il suo rendimento è andato scemando progressivamente e anche nei big match Lukaku non ha saputo essere così devastante come ci si aspettava. Dall'alto di un ingaggio che non ha subito alcuna variazione al ribasso, nonostante tutto.
PER CONTE, LO STADIO DELLA JUVE SI SPACCA
In Premier League, stagione 2021/2022, partì anche bene andando a segno nel derby londinese contro l'Arsenal, per poi arrendersi ad una serie di problemi fisici ed incomprensioni tattiche senza fine. L'estate successiva torna in Italia, ma nell'Inter non c'è più il mentore Conte e con Simone Inzaghi il feeling non scatterà mai. La concorrenza di Dzeko gli toglie spazio e protagonismo nel momento clou della stagione, condita dalla cavalcata fino alla finale di Champions League contro il Manchester City. Riesce a ritagliarsi qualche presenza nelle ultime giornate di Serie A, segnando contro la Roma alla quintultima e poi contro il Napoli alla terzultima, uscendo comunque sconfitto. Si arriva infine alla non memorabile parentesi di Roma, nella quale trova il tempo di fare gol ancora al Napoli e poi alla Juventus nel finale di stagione.
Poco, troppo poco, per un attaccante tra i più celebrati in Europa negli ultimi anni, capace di muovere sempre un discreto numero di milioni di euro tra cartellini ed ingaggio, ma mai realmente all'altezza di tanta fama. Il Napoli ed Antonio Conte gli offrono, all'età di 31 anni, l'ultima grande chance per tornare sulla cresta e dell'onda e provare a riportare gli azzurri alla gloria, due anni dopo il tripudio con Spalletti. Il primo test contro la Juventus non è andato secondo i piani, i prossimi appuntamenti contro Milan (29 ottobre), Atalanta (3 novembre) ed Inter (10 novembre) le prove del nove per smentire quella che inizia ad essere una pericolosa tendenza. Per prendersi il cuore dei napoletani, far dimenticare Osimhen e diventare grande, è giunta l'ora che Lukaku faccia la differerenza contro le big.
BREMER: "ABBIAMO DOMINATO IL NAPOLI"
Al termine di quell'annata, il belga si spinse sino a quota 7 reti contro avversari di pari livello: non tutte determinanti, ma Big Rom trovò le porte avversarie contro il Milan di Ibra sia all'andata che al ritorno, risolse la partita contro il Napoli a San Siro e andò a bersaglio pure contro Lazio, Roma e Juventus. Nelle successive tre stagioni, vissute tra l'inglorioso ritorno al Chelsea, la seconda avventura in nerazzurro e l'esperienza romana, il suo rendimento è andato scemando progressivamente e anche nei big match Lukaku non ha saputo essere così devastante come ci si aspettava. Dall'alto di un ingaggio che non ha subito alcuna variazione al ribasso, nonostante tutto.
PER CONTE, LO STADIO DELLA JUVE SI SPACCA
In Premier League, stagione 2021/2022, partì anche bene andando a segno nel derby londinese contro l'Arsenal, per poi arrendersi ad una serie di problemi fisici ed incomprensioni tattiche senza fine. L'estate successiva torna in Italia, ma nell'Inter non c'è più il mentore Conte e con Simone Inzaghi il feeling non scatterà mai. La concorrenza di Dzeko gli toglie spazio e protagonismo nel momento clou della stagione, condita dalla cavalcata fino alla finale di Champions League contro il Manchester City. Riesce a ritagliarsi qualche presenza nelle ultime giornate di Serie A, segnando contro la Roma alla quintultima e poi contro il Napoli alla terzultima, uscendo comunque sconfitto. Si arriva infine alla non memorabile parentesi di Roma, nella quale trova il tempo di fare gol ancora al Napoli e poi alla Juventus nel finale di stagione.
Poco, troppo poco, per un attaccante tra i più celebrati in Europa negli ultimi anni, capace di muovere sempre un discreto numero di milioni di euro tra cartellini ed ingaggio, ma mai realmente all'altezza di tanta fama. Il Napoli ed Antonio Conte gli offrono, all'età di 31 anni, l'ultima grande chance per tornare sulla cresta e dell'onda e provare a riportare gli azzurri alla gloria, due anni dopo il tripudio con Spalletti. Il primo test contro la Juventus non è andato secondo i piani, i prossimi appuntamenti contro Milan (29 ottobre), Atalanta (3 novembre) ed Inter (10 novembre) le prove del nove per smentire quella che inizia ad essere una pericolosa tendenza. Per prendersi il cuore dei napoletani, far dimenticare Osimhen e diventare grande, è giunta l'ora che Lukaku faccia la differerenza contro le big.