Simone Gervasio

Milan, rivoluzione in difesa: solo Gabbia sicuro di rimanere, la situazione caso per caso

Daniele Longo
un' ora fa
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La stagione del Milan si è rivelata disastrosa per il concorrere di tanti fattori. Uno tra questi è stato sicuramente, per parafrasare Sergio Conceicao, l’errore non forzato del singolo. Il focus va al reparto difensivo: a livello individuale il rendimento dei vari Tomori, Pavlovic e Thiaw è stato tutto fuorché eccezionale.

TOMORI SUL MERCATO - Nell’annata di Tomori i bassi sono stati molto più frequenti degli alti tanto che il difensore inglese si è trasformato in una riserva ormai fissa. Fikayo ha perso oltre il posto anche la fiducia, sua e della dirigenza che già nel mercato di gennaio lo aveva praticamente già ceduto prima alla Juventus e poi al Tottenham. L’ex Chelsea resta sul mercato e la sua valutazione si aggira sui 20 milioni di euro.

PAVLOVIC A DUE FACCE- Per spirito e cultura del lavoro, Pavlovic è un giocatore che riscuote consensi sia tra i tifosi che in società. Ma gli errori tecnici della sua stagione sono stati numerosi e sono costati tanti punti importanti. Qualche dubbio in dirigenza sul valore e la prospettiva del difensore serbo è venuto tanto che nel mercato di gennaio avevano aperto dei dialoghi con Fenerbahce e Galatasaray ma gli argomenti economici non erano entusiasmanti. Tra i difensori presenti in rosa è quello che ha qualche chances in più di rimanere ma tutto dipenderà da cosa proporrà il mercato.

THIAW SOSPESO - Per potenzialità e caratteristiche tecniche e fisiche Thiaw è il difensore più forte del Milan. Ma Malick alterna prestazioni da top player ad altre in cui sembra con la testa da un’altra parte. Di certo la continuità non rappresenta il tratto distintivo del difensore tedesco. Il Milan non lo ha messo ufficialmente sul mercato, attende di scegliere il nuovo allenatore. Ma la sensazione è che davanti a una proposta da 25/30 milioni di euro potrebbe vacillare. Sicuro invece di rimanere al Milan è Gabbia, uno degli ultimi baluardi rimasti del Milanismo. A differenza dei suoi colleghi di reparto il rendimento di Matteo è in crescita e il contratto rinnovato qualche mese fa rappresenta un segnale di fiducia importante.