Redazione Calciomercato
Milan, più che una rivoluzione é una resa dei conti. E nessuno é al sicuro
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Una cosa mai vista nella storia recente del calciomercato. Qualcosa di inedito soprattutto se traslato nel contesto di un grande club come il Milan. Quello che sta accadendo in casa rossonera in questi ultimi frenetici giorni di trattative ha dell'incredibile. E non ha precedente alcuno, a memoria d'uomo. Dopo appena 6 mesi dall'inizio della stagione, l'attuale dirigenza sconfessa quasi completamente la campagna acquisti della scorsa estate e rimette in discussioni pure diversi investimenti di quella del 2023, quando il gruppo di lavoro che prese il posto di Paolo Maldini e Frederic Massara si insediò. Ma c'è di più: persino gli ultimi simboli della cavalcata Scudetto del 2022, da Theo Hernandez a Tomori, da Calabria allo stesso Rafa Leao, non sono più giudicati intoccabili. Da qui a giugno, chiunque è in discussione e chiunque, alla giusta offerta, può fare le valigie.
L'AL-NASSR DI PIOLI CI PROVA PER LEAO
Per un certo numero di giocatori che escono, altrettanti ne entreranno. Più che una rivoluzione, tuttavia, quella in atto somiglia tanto ad una resa dei conti. Perché le cronache sempre più turbolente da Milanello e dintorni, i contrasti che fino a pochi mesi fa riguardavano Paulo Fonseca e oggi sono problemi di Sergio Conceiçao non possono non sollevare quanto meno il dubbio, il sospetto, che attraverso il mercato si stia cercando di risolvere alcune situazioni divenute insostenibili. La domanda, altrettanto legittima a questo punto, è chi sia il regista di queste manovre: l'ex allenatore del Porto, entrato a piedi decisamente uniti nello spogliatoio del Milan e protagonista di uscite e gesti pubblici piuttosto eclatanti, sta portando avanti un repulisti propedeutico a salvare il salvabile nella seconda parte di questa stagione – ma rivolgendo inevitabilmente lo sguardo anche al 2025/2026 – o anche la sua posizione sarà oggetto di valutazioni e dunque l'ispiratore è qualcuno che occupa nella scala gerarchica una posizione più importante? Impegnato a correggere ciò che resta di questa annata infausta e – perdonateci l'allusione un po' maliziosa – a riscalare posizioni agli occhi della proprietà americana, non certa soddisfatta dei risultati e delle tante troppe turbolenze che hanno alimentato un clima di contestazioni approdato pure sui media statunitensi. Sempre che sia ancora costui a decidere oggi e in futuro.
CLAMOROSO, IL COMO CI HA PROVATO PER THEO
Già, perdonateci di dubitare anche di questo. Gli errori di valutazione commessi negli ultimi due anni dall'attuale gruppo di lavoro e le indiscrezioni che hanno iniziato a circolare nuovamente in merito al possibile inserimento di un nuovo direttore sportivo o di nuove figure a capo dell'area tecnica sono fatti di cui prendere atto. Per una questione principalmente economica ma anche di prestigio, il Milan degli ultimi tempi – che dei conti e dell'immagine ha fatto un mantra – non può permettersi di rimanere fuori dalla Champions League della prossima stagione. Da qui un ribaltone generale e un tentativo disperato di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, sfidando pure le regole convenzionali del mercato e pure della gestione di un qualsiasi spogliatoio. Che domenica, per inciso, avrebbe un derby fondamentale da giocarsi, senza sapere con quali giocatori a disposizione e in quali condizioni si presenteranno i “reduci”. Ecco perché, più di una rivoluzione, quella che sta prendendo forma suona tanto come una resa dei conti.
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L'AL-NASSR DI PIOLI CI PROVA PER LEAO
Per un certo numero di giocatori che escono, altrettanti ne entreranno. Più che una rivoluzione, tuttavia, quella in atto somiglia tanto ad una resa dei conti. Perché le cronache sempre più turbolente da Milanello e dintorni, i contrasti che fino a pochi mesi fa riguardavano Paulo Fonseca e oggi sono problemi di Sergio Conceiçao non possono non sollevare quanto meno il dubbio, il sospetto, che attraverso il mercato si stia cercando di risolvere alcune situazioni divenute insostenibili. La domanda, altrettanto legittima a questo punto, è chi sia il regista di queste manovre: l'ex allenatore del Porto, entrato a piedi decisamente uniti nello spogliatoio del Milan e protagonista di uscite e gesti pubblici piuttosto eclatanti, sta portando avanti un repulisti propedeutico a salvare il salvabile nella seconda parte di questa stagione – ma rivolgendo inevitabilmente lo sguardo anche al 2025/2026 – o anche la sua posizione sarà oggetto di valutazioni e dunque l'ispiratore è qualcuno che occupa nella scala gerarchica una posizione più importante? Impegnato a correggere ciò che resta di questa annata infausta e – perdonateci l'allusione un po' maliziosa – a riscalare posizioni agli occhi della proprietà americana, non certa soddisfatta dei risultati e delle tante troppe turbolenze che hanno alimentato un clima di contestazioni approdato pure sui media statunitensi. Sempre che sia ancora costui a decidere oggi e in futuro.
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Già, perdonateci di dubitare anche di questo. Gli errori di valutazione commessi negli ultimi due anni dall'attuale gruppo di lavoro e le indiscrezioni che hanno iniziato a circolare nuovamente in merito al possibile inserimento di un nuovo direttore sportivo o di nuove figure a capo dell'area tecnica sono fatti di cui prendere atto. Per una questione principalmente economica ma anche di prestigio, il Milan degli ultimi tempi – che dei conti e dell'immagine ha fatto un mantra – non può permettersi di rimanere fuori dalla Champions League della prossima stagione. Da qui un ribaltone generale e un tentativo disperato di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, sfidando pure le regole convenzionali del mercato e pure della gestione di un qualsiasi spogliatoio. Che domenica, per inciso, avrebbe un derby fondamentale da giocarsi, senza sapere con quali giocatori a disposizione e in quali condizioni si presenteranno i “reduci”. Ecco perché, più di una rivoluzione, quella che sta prendendo forma suona tanto come una resa dei conti.
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Commenti
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c'è davvero qualcuno che crede che sia conceicao a decidere chi va e chi resta? ma per favore.. s...