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  • Milan, Morata: “Ibra mio idolo, nessuno mi ha voluto come i rossoneri. Voglio portare la seconda stella”

    Milan, Morata: “Ibra mio idolo, nessuno mi ha voluto come i rossoneri. Voglio portare la seconda stella”

    • Daniele Longo
    Morata è il nuovo centravanti del Milan, raccoglie l’eredità di Giroud. Alvaro si presenta in conferenza stampa:

    Quali sono le tue prime sensazioni?: "Grazie a tutti quelli che mi hanno portato qua. Avevo diverse possibilità di tornare in Italia in questi anni ma appena ho parlato con Zlatan e l'allenatore non c'era da pensare. Nessuna squadra mmi ha voluto così tanto. Sembrava che ero già del Milan durante gli Europei. Ho bisogno di fiducia e di stare a pelle. Non ho problemi se qualcuno un giorno arriva e mi dice: "Stai facendo cagare". Mister, società e Ibra mi hanno dimostrato che credono in me. Difficile trovare una società con questa organizzazione e non vedo l'ora di scendere in campo. Non posso promettere titoli ma correrò come un cane per pressare e aiuterò i miei compagni: un leader spinge i compagni verso il suo massimo".

    In passato c'era stata l'idea del Milan? Chi ti ispira del Milan?:  "Ibra è uno dei miei più grandi idoli, sempre tramite gli amici gli chiedevo tutto. MI fa sognare stare accanto a lui. Ho sentito Kakà, ho parlato con Sheva, Pato e David Beckham: mi ha detto che si vede che c'è qualcosa di diverso nel Milan. Nella storia del calcio una grande parte è stata scritta qua".

    Arrivi dalla miglior stagione realizzativa e dall'Europeo. Cosa ti aspetti dal punto di vista personale?: “Vincere. Di fare 50 o 60 gol non me ne frega niente. Ci sono giocatori che fanno milioni di gol ma poi non vincono niente. BIsogna vincere. Siamo in un gioco di squadra e ci sono tantissimi giocatori forti in questa squadra. Ieri quando sono entrato a Milanello ho capito cosa si respira e ti posso assicurare che posso solo andare meglio. Ma fare gol non è la cosa che mi preoccupa. Voglio portare la seconda stella e fare la storia. So che sono ultimi anni della carriera ma i migliori"

    Questo è il miglior  Morata della carriera? "Senza dubbio. Non è il mio carattere normalmente ma sono molto contento e felice, anche al Milan lo vedranno che è stato un buon acquisto prendere Morata"

    Che campionato ritrovi? "Campionato che è cresciuto molto, ogni anno è più bello da vedere. Dieci anni fa era molto diverso, più tattico e meno gol. Adesso ogni squadra è preparata bene e allenata bene. Inter eliminato in Champions? Una bella soddisfazione"

    Come ritrovi la Juve? "Sono grato e li ringrazio per quello che hanno fatto per me. Gli amici sono amici ma per andare a cena, ci si saluta dopo le partite: a volte no perché sei incazzato perché hai perso. Ora sono un giocatore del Milan. Adesso è un'altra avventura"

    Questo Milan somiglia alla Spagna? "Ci sono giocatori molto simili. Ce ne sono alcuni che possono diventare tra i migliori del mondo, se non già lo sono. L'allenatore è molto simile all'idea di gioco. Importante per me è inserirmi bene nel gruppo e i compagni capiranno chi sono io. Non voglio gol e protagonismo, voglio vincere"

    Su Theo Hernandez, come lo hai trovato adesso e cosa ti ha detto del Milan? "Con Theo ho avuto sempre un rapporto bellissimo: persona divertente, aperta. Sono stato in vacanza con lui, due o tre giorni. Spero che abbia messo benzina per il motorino perché è fondamentale per questa squadra. Anche lui può fare l'ultimo salto di qualità. Ha caratteristiche e potenzialità per essere il migliore terzino del mondo e cercherò di ricordarglielo ogni mattina"

    Che idea ti sei fatto di Fonseca?: Hai sentito Allegri? "Con il mister ho parlato diverse volte, anche a lungo. Non servivano tante info in più per prendere la decisione. La sua idea è molto simile a quella che piace a me e in cui so che posso dare il meglio. Con Max non ho parlato, quando lo vedrò sarà divertente perché mi ha sempre aiutato tanto"

    Come sarà il ritorno contro la Juventus? "Questa è parte del calcio: se vai a un teatro e non è bello quello che vedi... I fischi vanno bene quando te li meriti, gli insulti delle squadre avversarie sono normali. Mai mi è capitato di andare in un posto in Italia e di avere una mancanza di rispetto quando ero con la famiglia"

    Quanto potrà aiutarti il Milan ha emozionarti ancora con il calcio? "Se sono qua, sono sincero, è per questo. Un'emozione che ti chiami il Milan, che ti chiami Ibrahimovic. Potevo andare a prendere soldi o rilassarmi. Sono nel posto perfetto, all'età perfetta: per fare 5 o 6 anni per fare bene e per vincere"

    Quanto sono un peso la 7 e l'eredità di Giroud? "Al peso non ci devo pensare. Da quando metti il piede a Milanello... Olivier è stato compagno al Chelsea e ho avuto modo di imparare da lui e condividere con lui delle cose. Quando è stato quasi tutto fatto, Ibra mi ha mandato un video e avevo la pelle d'oca con tutti i gol dei migliori giocatori, molti dei quali hanno giocato nel Milan"

    La tua esperienza può dare un fattore in più al Milan e allo spogliatoio? "Devo avere voglia di vincere e sapere come si fa. Gli ultimi Europei ci dicevano che eravamo giovanissimi e che era impossibile: alla fine bisogna crederci e lavorare duro. Con tutto questo si può arrivare ovunque. Per questo non vedo l'ora di inserirmi nel gruppo e ricordare a ognuno quanto vale, ogni mattina. Mi piace vedere gli altri che lavorano, che sognano, felici"

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