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    Milan, che storia Suso! Dal deserto di Malpensa a quei 7 milioni: i retroscena

    Milan, che storia Suso! Dal deserto di Malpensa a quei 7 milioni: i retroscena

    • Fabrizio Romano
    Era l'11 gennaio del 2015. A Malpensa arriva un nuovo acquisto del Milan, ma... di telecamere e giornalisti neanche l'ombra. Proprio così: deserto totale. Poi le visite mediche, valigie in macchina e da perfetto sconosciuto va via nel gelo milanese. Si chiama Suso, quello che oggi è sulla bocca di tutti i tifosi rossoneri per le meraviglie che ha regalato anche nel derby. Anche, perché la sua stagione fin qui è stata da protagonista assoluto, intoccabile e spesso decisivo. Mai come ieri sera, quando San Siro s'è inchinato alle due meraviglie di Suso, destro e sinistro. Giocatore vero, altro che sconosciuto. Che con queste due reti sale a quattro in campionato, segno di un vento che è cambiato.

    L'ARRIVO AL MILAN - Niente male per un ragazzo del '93 arrivato in rossonero... a costo zero. Il Liverpool lo ha addirittura liberato in anticipo, dalla prima squadra all'Under 21 (le squadre B inglesi si chiamano così) fino a non convocarlo neanche più in quel gruppo. Il ds del Milan Rocco Maiorino lo nota, lo segue da tempo; Galliani è convinto dalle relazioni, insieme studiano l'operazione perfetta nell'accanimento generale contro i parametri zero. Questo ha funzionato, eccome. Anche grazie al lavoro dell'indimenticato Ernesto Bronzetti, uno che al Milan ha portato gente come Ronaldinho... e il cui ultimo regalo è stato Suso, con la fondamentale collaborazione di Fabrizio De Vecchi, suo storico braccio destro. E così il Milan si è ritrovato un talento difficile da gestire: come racconta chi conosce bene Suso a Calciomercato.com, lo spagnolo nel suo primo anno si è sentito spesso fuori dai giochi. Utilizzato poco, praticamente mai da Mihajlovic. E la sensazione di aver sbagliato il momento, la voglia di andar via a dimostrare chi fosse; Suso è un ragazzo tranquillo, ma non sopporta le ingiustizie. Voleva dire la sua, in campo. Tanto da accettare un prestito.

    IL GENOA, IL DERBY, L'ESTATE - La cura Genoa lo ha totalmente rigenerato. Con Miha gioca 55 minuti in sei mesi, con Gasperini gioca tutte le partite nei sei mesi successivi tranne due e totalizza ben 6 gol con 2 assist. Il mondo di Suso alla rovescia. Due di quei gol sono nel derby di Genova, Marassi ai suoi piedi come San Siro sei mesi dopo, la stracittadina ce l'ha nel sangue. E chi gli sta vicino racconta di un Suso ritrovato, entusiasta mentalmente, grato eternamente al Genoa che prova a trattenerlo. Preziosi le ha tentate tutte. Ma Suso vuole dimostrare di valere il Milan. Quando torna in rossonero, scopre la fiducia di Montella: i due parlano la stessa lingua, Vincenzo lo vede titolare fisso, Suso è carico come poche altre volte. La strada è giusta. Tanto che quando arriva un'offerta da 7 milioni del Celta Vigo più ricchi bonus, il ragazzo chiama Galliani e fa sapere subito di voler restare. "Tranquillo, non ti avremmo mai venduto neanche noi". Stessa risposta quando il West Ham rilancia anche oltre. Suso non si vende, "il Milan è la mia scelta". Più convinto che mai. Mica male, quando tutti parlano di un Milan che ha bisogno di far cassa, resistere a un'offerta del genere per chi aveva deluso nei mesi passati.

    MOMENTO D'ORO E FUTURO - Oggi, Jesus si gode il momento più bello da quando è in Italia. Lo raccontano più che felice, sulle stelle; determinato a fare ancora di più, convinto di poter arrivare a livelli molto importanti. E sicuro che il progetto del Milan sia quello giusto per lui, una bella rivincita su chi lo ha fatto fuori dal Liverpool; verso di loro sì che c'è un po' di dente avvelenato. Suso non ha mai mollato, è grato a Galliani ed è pronto a rinnovare il suo contratto con il Milan, molto presto. Per cinque anni, con un ingaggio ritoccato e la voglia di conquistare un posto anche con la Spagna di Lopetegui che lo ha già pre-convocato, una prima tappa in mezzo a tanta concorrenza. Non si farà spaventare, Suso. L'uomo che è arrivato in piena bufera sui parametri zero nel deserto di Malpensa. E diventato stella nella notte più importante con San Siro ai suoi piedi. Altro che perfetto sconosciuto.

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