
Milan: che fine ha fatto van Ginkel?
UNA CORTE SPIETATA - 30 minuti, è questo lo spazio che il capitano dell'Under 21 olandese si è meritato in queste prime 10 giornate di campionato e nemmeno le enormi lacune evidenziate dagli altri giocatori schierati in mediana gli hanno concesso quell'opportunità che invece contro il Palermo è stata data a Saponara. Quello che rende difficilmente comprensibili certe scelte di Inzaghi è che van Ginkel è stato corteggiato dal club rossonero come se si trattasse del calciatore in grado di sconvolgere in positivo gli equilibri della rosa, accettando addirittura le condizioni del prestito secco che a giugno prevedono un ritorno certo del ragazzo alla corte di Mourinho e i continui tentennamenti del diretto interessato.
INZAGHI NON LO VEDE - Per chi lo ha osservato nel suo percorso di crescita con la maglia del Vitesse e con quella dell'Olanda sa che van Ginkel è un giocatore diverso dai suoi colleghi di reparto: ha gamba per fare la fase difensiva e quella offensiva con la stessa efficacia, ha personalità per prendersi le responsabilità che sono richieste a un centrocampista di spessore, eppure non gioca. Mourinho, uno che dispensa complimenti per i suoi giocatori solo quando è sicuro di trovarsi al cospetto di un talento vero, lo ha paragonato al primo Lampard, uno che con lui ha vinto tanto al Chelsea. Inzaghi invece non lo vede a prescindere e dietro queste ripetute esclusioni aleggia un sospetto. Quello secondo cui van Ginkel sia stato voluto fortemente da Galliani (più che altro perchè non è costato nulla), ma non dall'allenatore, chiamato però a proporre soluzioni nuove e coraggiose per tirare fuori il Milan dal pantano in cui si è infilato.
