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Togliete quella tuta a Lotito (che non ha manco la delega per la Nazionale)
A questo siamo. Come allora, anzi peggio. Luciano Moggi aveva se non altro la "grazia" di evitare l'ostentazione plateale di immagini tanto forti per mostrare il suo potere. Non si nascondeva, certo, ma neanche gonfiava il petto e si metteva in prima fila oscurando il presidente federale.
Lotito appare spudorato. Irrefrenabile. Proprio ci marcia felice come un ragazzino che passa col rosso e fa pure le corna al vigile. Possibile che un self made man come il presidente della Lazio che ha saputo districarsi tra mille difficoltà nella sua carriera sia di imprenditore che di presidente di club, non abbia l'accortezza di starsene appena in disparte. Cosa aggiunge quell'immagine di tracontanza senza limiti al potere già conclamato di Lotito nel calcio italiano? Niente. Anzi, può rappresentare un boomerang che prima o poi finirà per ritorcerglisi contro. Esattamente come Moggi che finì impigliato nella sua stessa incontinenza da potere senza rendersene contro. Adesso diventa difficile perfino per i grandi alleati, Galliani in testa, giustificare la spudorata assenza di discrezione da parte di Lotito nei rapporti con FIGC e nello specifico col club Italia.
Considerato che Tavecchio è assolutamente incapace di rendersi conto di tutto ciò e del conseguente danno d'immagine che queste scene recano alla federcalcio e a lui stesso, non ci resta che confidare in Antonio Conte. Si, il neo ct, l'uomo di ferro, è l'unico in grado di arginare l'uomo della provvidenza.