1 - Il 37enne Ochoa è Guillermo solo per chi non lo conosce: fin da piccolo è sempre stato

2 - Primo portiere messicano in Europa, è arrivato all'Ajaccio nel 2011 ma doveva essere del Psg poco tempo prima. Un'intossicazione alimentare ne aveva compromesso le analisi facendolo risultare positivo ai test antidoping. Faccenda risolta, ma treno ormai andato. La televisione messicana, si vocifera, fece pressioni per farlo giocare comunque in Francia perché aveva già acquistato i diritti per la Ligue 1. 

3 - Malaga, Granada, Standard Liegi: la carriera di Ochoa non decolla, mentre ai Mondiali fa il fenomeno con il Messico. Decide di tornare in Patria nel 2019, ci rimane fino alla paratona su Lewandowski in Qatar e alla chiamata della Salernitana. Di lui dicono che abbia 6 dita, perché ci sono partite in cui para davvero di tutto.

4 - Il 13 è il suo numero, lo avrà anche a Salerno. Il 13 è il suo giorno di nascita, il 13 è il giorno in cui ha esordito in Nazionale, alle ore 13, e la sua partita capolavoro con un club, Psg-Ajaccio 1-1 con Cavani che acciuffa il pari all'ultimo dopo una serie di prodigi di Ochoa, è stata nel 2013. 

5 - Tra 4 anni ne avrà 41: il sogno è riuscire a farsi convocare per i Mondiali 2026, ai quali il Messico parteciperà di diritto essendo una delle tre nazioni ospitanti con USA e Canada. Sarebbe il sesto, qualcosa di mai visto nella storia del calcio. Tutti i recordman, molti dei quali messicani, sono fermi a 5.