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    Lazio, la contestazione a Lotito diventa... Campagna elettorale

    Lazio, la contestazione a Lotito diventa... Campagna elettorale

    • Tommaso Fefè
    "Se voti Forza Italia, voti Lotito. Libera la Lazio". Roma si è svegliata stamattina con questo slogan affisso ovunque negli spazi dedicati alla cartellonistca elettorale e pubblicitaria. Un nuovo stadio evolutivo della contestazione dei laziali al presidente Lotito, che si tinge di orginalità sfruttando l'assist delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno prossimi. Il Senatore e patron biancoceleste non è candidato, ma è ancora una volta (come da 20 anni a questa parte) al centro delle polemiche dei tifosi per i risultati scadenti della squadra quest'anno e, più in generale, per la gestione complessiva della società, ritenuta da molti pressappochista e senza prospettive.

    Di certo le recenti notizie di calciomercato (dietrofront di Kamada, addio imminente di Luis Alberto) non hanno aiutato a migliorare la situazione. La provocazione dei contestatori in ogni caso era stata studiata da qualche giorno e i manifesti sarebbero stati affissi a prescindere. Il 7° posto in campionato, la figuraccia in Supercoppa italiana, l'eliminazione in Coppa italia, le tante situazioni di tensione (culminate nell'esonero di Sarri), trascinatesi dal mercato estivo di 12 mesi fa, e i mugugni dello spogliatoio andati avanti tutto l'anno sono solo i più recenti temi che la tifoseria rimprovera al club. Ma l'amore tra il patron e i laziali non c'è mai stato e, a quanto pare, difficilmente sboccerà in futuro.

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