La Juventus è diventata come il Como: le verità dentro la provocazione di Fabregas
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A Fabregas non mancano certo il coraggio, lo spirito competitivo e il physique du rôle per manifestare questo tipo di pensiero: una carriera straordinaria da calciatore e un promettentissimo avvio del percorso da allenatore autorizzano il tecnico spagnolo a esporre punti di vista importanti all'interno del suo mondo, quello del calcio.
Da un punto di osservazione oggettivo c'è poi da chiedersi se il concetto espresso da Fabregas contenga una verità. Non la verità assoluta, ma un aspetto di verità. In questo senso, i fatti delle ultime stagioni, e in particolare delle ultime campagne trasferimenti, concedono una nota di legittimità al concetto espresso da Fabregas.
Intendiamoci, per evitare equivoci, fra la Juventus e il Como esiste ovviamente ancora un abisso, per quando riguarda il lignaggio dei club. Ma che ci sia una similitudine fra i due progetti è indubbio: il Como, da provinciale in ascesa, punta a far crescere i giovani e a creare qualcosa di buono per il futuro. Così come ha fatto la Juventus con il percorso di crescita e le successive cessioni dei vari Fagioli, Soulé, Huijsen, Miretti, Iling JR, Barrenechea, Rovella e Ranocchia. Certo, resta diverso l'obiettivo: il Como punta a crescere e stabilizzarsi in Serie A in posizioni sempre più alte della classifica, la Juventus punta a vincere.
Ma come si è arrivati a poter anche solo pensare, e con legittimità, di paragonare i percorsi di Como e Juventus?
Alle origini ci sono, da un lato, i problemi di bilancio che hanno colpito la Juventus dopo il boom Ronaldo, il Covid, l'inchiesta plusvalenze e l'esclusione dall'Europa nella stagione 2023-24. Una serie di situazioni avverse che hanno portato l'azionista di maggioranza John Elkann e utilizzare l'espressione 'anno zero', per indicare una ripartenza del club su nuove basi e con nuove idee di futuro.
Dall'altra, sul fronte Como, alla base c'è una proprietà ricchissima, che può permettersi di autorizzare anche progetti che consentano di accomunare il club lombardo alla Juventus. I proprietari del Como sono i fratelli Hartono, Robert (83 anni) e Michael (84 anni): sono i due miliardari indonesiani più ricchi e secondo Forbes il loro patrimonio – dati aggiornati al 19 agosto 2024 – vale complessivamente di 52 miliardi di dollari, un dato che li porta rispettivamente al 72° e 76° posto della classifica dei più ricchi al mondo. Gli Hartono sono i proprietari più ricchi del calcio italiano, davanti a Rocco Commisso (Fiorentina, 7,9 miliardi di dollari), Dan Friedkin (Roma, 6,2 miliardi di dollari), la famiglia Saputo (Bologna, 4,5 miliardi di dollari), John Elkann (Juventus, 2,6 miliardi di dollari) e Pier Silvio e Marina Berlusconi, (Monza, 2,2 miliardi di dollari ciascuno).
Il risultato lo abbiamo osservato anche nel mercato che si è appena concluso, una campagna acquisti e cessioni che ha visto il Como al primo posto fra i club che hanno speso di più in Italia, con 49,2 milioni di euro, davanti a Milan (48,5 milioni), Juventus (25,2 milioni), Parma (16,5 milioni) e Roma (14,3 milioni di euro).
E' un altro segno dei tempi, un'epoca in cui il Como può permettersi di sfidare la Juventus.
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Pensare che l'Inter vince senza spendere.