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Kozlowski, ma quale umiltà: c'è anche il Milan sul talento paragonato a de Bruyne
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SCELTA - Non è una sorpresa, Kozlowski fino a 10 anni giocava per strada con gli amici e il primo vero torneo che ricorda è Euro 2016. Solo a 15 anni ha capito che sarebbe potuto diventare un calciatore professionista, fino a quell'età per lui il calcio era solo un gioco, non un lavoro. L'esordio con il Pogon in Ekstraklasa è arrivato presto, a 15 anni e 215 giorni, contro il Cracovia, una data che non è un ricordo indelebile, che va considerata solo una tappa del suo percorso verso il grande calcio. Uno step che farà nel 2022, per sua stessa ammissione. Quest'anno ha scelto di restare in Polonia e di dire no al Bayer Leverkusen per giocare in prima squadra con continuità, l'anno prossimo sarà diverso. Ansia non è una parola che lo caratterizza, Kozlowski sa quello che vuole, sa quanto vale. E non ha paura di nulla.
CHE CARATTERINO! - Nemmeno di non essere umile: "Perchè dovrei fingere? Ci sono calciatori che si dichiarano umili e poi non lo sono. Fanno finta. A me non piace fingere. Non sono una persona umile, è giusto che lo sappiate. Dico ai più vecchi di passarmi la palla se non sanno cosa fare? Mi sembra giusto. Io so sempre cosa fare" ha dichiarato in un'intervista. Una mentalità, un'ambizione da giocatore navigato. Il cui nome è finito sul taccuino delle big d'Europa: Juventus, Salisburgo, Dortmund, Lipsia e Milan, sempre molto attento a scovare i giovani di talento. Kozlowski ha tutto per sfondare, va solo registrato, educato. Dentro e fuori dal campo, a partire dall'alimentazione. Pasta in salsa di formaggio con broccoli e pollo, il suo piatto preferito, non è la dieta del perfetto atleta.
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