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Juve: per la Caf non conta quello che il pm Santoriello ha detto, ma quello che ha trovato
Il punto cui guardare, la “luna”, è quello che il pm Santoriello e i suoi colleghi Marco Gianoglio e Mario Bendoni hanno trovato indagando su un’altra segnalazione arrivata alla Procura di Torino e relativa ai bilanci 2019-20 e 2020-21, la cosiddetta inchiesta Prisma, 14 mila pagine di note, appunti, trascrizioni di intercettazioni ambientali e telefoniche, sulla base delle quali i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio della Juventus e di 12 persone, fra cui Andrea Agnelli, Nedved, Paratici e Arrivabene. Il 27 marzo, il gup deciderà se questo processo deve farsi o meno.
Intanto va sempre ricordato che il 28 novembre, l’intero cda del club ha dato le dimissioni improvvise, proprio in conseguenza di questa inchiesta. La Juventus è stata “ricostruita” e successivamente Andrea Agnelli è uscito anche da tutti i cda della galassia Exor. Nella sua strategia difensiva, la Juventus ha già chiesto che l’inchiesta e l’eventuale processo vengano trasferiti da Torino a Milano (sede della Borsa, dove sarebbe stato commesso l’eventuale reato più grave) o in alternativa a Roma. Deve pronunciarsi la Cassazione, che magari terrà conto di quello che nel 2019 ha detto il pm Santoriello (ripetiamo un’altra volta, inopportunamente) e toglierà davvero il processo a Torino, assegnandolo a un’altra Procura. I tempi già lunghi della giustizia ordinaria si allungherebbero oltremodo, ma tant’è. È nei diritti della difesa chiedere lo spostamento di un processo e l’abbiamo visto fare molte volte, anche per procedimenti altrettanto mediatici.
Inutile ricordare che il pubblico ministero è il magistrato che formula l’accusa sulla base delle prove che lui e i suoi inquirenti hanno raccolto. E questo hanno fatto il tifoso del Napoli Santoriello, e i suoi colleghi Gianoglio e Bendoni, di cui a questo punto sarebbe curioso conoscere l’eventuale tifo calcistico, perché magari uno di loro è juventino (e se fossero due interisti?). Indagano e poi accusano, non giudicano. La domanda è: i bilanci sono stati falsificati? Un giudice, non il pm Santoriello, stabilirà la verità. Bisogna guardare la luna, non il dito.
E altrettanto inutile ricordare che stiamo parlando di ambito penale, mentre finora la Juventus è stata giudicata solo da un “tribunale” sportivo, la Corte Federale di Appello che il 20 gennaio ha punito il club con 15 punti di penalizzazione sulla base delle accuse della Procura federale, guidata da Giuseppe Chinè. E allora torniamo al “dito” e alla “luna”, non conta ciò che il pm Santoriello ha detto nel 2019, ma quello che ha trovato nel 2021 e nel 2022 ed è sulla base di quanto è scritto in quelle 14 mila pagine che il giudice Torsello ha emesso la sua contestatissima sentenza, che prossimamente passerà al vaglio del Collegio di Garanzia del Coni. Se la sentenza non sarà giudicata tecnicamente corretta, sarà cancellata, altrimenti toccherà accettarla.
Nel frattempo, la Procura federale, cioè Chinè, sta lavorando per riunire in un unico procedimento le altre 3 accuse che ancora riguardano le ultime stagioni della gestione Agnelli: le due manovre stipendi del 2020 e del 2021, la partnership con le società “amiche”, i rapporti con alcuni agenti. Ha chiesto una proroga e l’eventuale sentenza arriverà a maggio. Aspettando l’Uefa e la possibile squalifica dalle Coppe. Solo allora, la Juventus conoscerà davvero il suo destino.
@GianniVisnadi