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  • Inter, Lautaro fermo a zero gol: l’ingaggio da 10 milioni peserà sui giudizi

    Inter, Lautaro fermo a zero gol: l’ingaggio da 10 milioni peserà sui giudizi

    • Pasquale Guarro
    L’Inter vista a Monza si è trascinata dietro un bel po’ di polemiche, fatta eccezione per un paio di elementi, la critica non ha risparmiato praticamente nessuno e anche Lautaro Martinez è finito nell’occhio del ciclone. L’argentino non carbura, alla quarta di campionato è inchiodato a quota zero gol in classifica e la migliore forma fisica sembra un miraggio. Il Toro paga la stanchezza di una stagione lunghissima ma soprattutto la totale assenza di preparazione nelle gambe, visto che l’Inter ha preferito impiegarlo immediatamente già ad agosto, invece che rimandare il suo esordio per consentirgli di mettersi in pari con gli altri. Sta di fatto che il risultato per adesso non ha pagato in termini di gol e spesso anche per quanto riguarda le prestazioni, visto che l’argentino è stato tra i peggiori in campo sia contro il Genoa che contro il Monza. 

    ONERI E ONORI - Esiste un caso Lautaro? No, non esiste alcun caso e anche quest’anno l’argentino tornerà a farsi trovare pronto sotto porta. Ma rispetto all’anno scorso c’è però una grande e volgarissima differenza, che gli amanti delle buone maniere non amano sottolineare e che invece è anche una forma di responsabilità alla quale l’attaccante non può assolutamente sottrarsi. Quei dieci milioni di euro a stagione, chiesti e ottenuti, fanno sì che la critica adesso sia spietata verso di lui, visto che in qualche modo è stato messo sul piano dei top d’Europa. E a certi livelli si sbaglia poco e si segna tanto, perché come sempre bisogna raccogliere oneri e onori. 

    L’ESEMPIO DI NESTA - Adesso arrivano City e Milan, si entra nella terra del Toro, campi in cui bisogna fare la differenza e dimostrare. Perché ogni anno riparte da zero e bisogna riconfermarsi. Discorso che per esempio conosce benissimo proprio Alessandro Nesta, allenatore del Monza che domenica ha fermato l’Inter e che in passato è stato tra i più grandi difensori della storia: “Arrivai al Milan e vinsi la Champions, pensai che avrei potuto godermela un po’ e giocare con la sigaretta, ma Galliani comprò Stam e ricominciai a sentire subito la concorrenza”. Lautaro in nerazzurro non ha alcuna concorrenza, è il fulcro, il capitano e il bomber. Forse anche per questo riposare diventa un po’ più difficile. 

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