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    Inter, investiti 80 milioni per Arnautovic e Correa, ma schierarli in coppia è puro autolesionismo

    Inter, investiti 80 milioni per Arnautovic e Correa, ma schierarli in coppia è puro autolesionismo

    • Pasquale Guarro
    Già Arnautovic è una iattura, se ci aggiungi anche Correa è autolesionismo. Ieri sera, a un certo punto, i tifosi dell’Inter hanno probabilmente avuto questo pensiero quando all’U-Power Stadium si sono ritrovati senza Thuram e Lautaro in campo, ma con il Tucu e l’austriaco che tentavano di scardinare le resistenze del Monza. Come si è giunti a questo epilogo? Certo, di mezzo c’è un turnover obbligato causa calendario, in questi sette giorni ci saranno City e Milan a frapporsi sul cammino dei nerazzurri e qualcuno doveva pur tirare il fiato. Ma il tandem degli esuberi è francamente troppo, nonostante sia chiarissimo il punto di vista tecnico: nella mente di Inzaghi, infatti, quando c’è da forzare la mano per ottenere il risultato, Correa deve vestire i panni che lo scorso anno ha indossato Sanchez nelle medesime circostanze, il che significa giocare da trequartista dietro le due punte, che per l’occasione, dopo l’uscita di Lautaro e Thuram, erano Arnautovic e Taremi. 

    QUANDO EMERGE IL PROBLEMA - È una lacuna di mercato più volte evidenziata nel corso dell’estate, una mancanza con cui Simone Inzaghi dovrà fare i conti almeno fino a gennaio, se non addirittura fino a giugno. Il problema è lì e rimane silente finché la squadra riesce a esprimersi a buon ritmo, ma appena il pallone inizia a rotolare più lentamente, anche per un po’ di legittima stanchezza, riemerge puntualmente, portando a galla le magagne. Tutte le big hanno al proprio arco elementi con le carte in regola per capovolgere il banco, l’Inter no. I nerazzurri devono puntare tutto sull’organizzazione di gioco, che però dipende anche dalla freschezza atletica e quest’ultima può subire cali come impennate, in relazione ai vari momenti della stagione. 

    PACCO, DOPPIO PACCO E CONTROPACCOTTO - Il difetto era palese ma non hanno voluto metterci mano. In viale della Liberazione c’è un enorme lavoro di pulizia dell’immagine quando si parla di Oaktree, degli investimenti e del mercato svolto, ma la verità è che la nuova proprietà non ha voluto rimetterci un euro e che alla fine la dirigenza ha dovuto piangere le proprie colpe per aver investito 40 milioni di euro in cartellini per Correa e Arnautovic, che diventano 80 se aggiungiamo gli ingaggi a lordo versati ai due calciatori. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Il pugno rimane inesorabilmente stretto, mentre sugli spalti si porge l’altra guancia quando Arnautovic e Correa giocano addirittura in coppia. È accaduto a Monza, speriamo non accada più. 


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