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  • Inter, che succede a Lautaro? Mai così male, così è dannoso per Inzaghi

    Inter, che succede a Lautaro? Mai così male, così è dannoso per Inzaghi

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter che esce da Monza con un pari che poteva anche trasformarsi in qualcosa di molto più negativo non si avvicina nel migliore dei modi a una settimana che vedrà i nerazzurri affrontare prima il peggiore degli avversari in Champions League, quel Manchester City favorito insieme al Real Madrid per la vittoria finale, e poi il Milan nel derby cittadino. Tante le note negative nel maxi-turnover imposto da Simone Inzaghi, che sceglie di mandare in campo molti dei suoi panchinari, ma che viene paradossalmente tradito dalla sua coppia d'attacco titolare, la ThuLa, chiamata senza successo a trascinare i compagni. Missione impossibile nella serata monzese anche perché, oggi più che mai, il capocannoniere della passata stagione, Lautaro Martinez, appare un lontano parente di quello che iniziò il campionato a suon di gol soltanto un anno fa.


    ZERO GOL E TANTI PROBLEMI - Lautaro è stato fra gli ultimi ad arrivare ad Appiano Gentile, complice una Coppa America giocata e vinta con un gol decisivo in finale, ma disupata in larga parte da subentrante protagonista. Che Lautaro non sia al suo top fisicamente è evidente e anche in questo inizio di stagione, sebbene Inzaghi continui a ritenerlo fondamentale, sono ancora zero i gol segnati in quattro gare, di cui una saltata per affaticamento muscolare.

    CRISI GOL DA FEBBRAIO - C'è però di più perché il "digiuno" del capitano in nerazzurro ha origini ben più distanti e riporta la squadra a Febbraio 2024 quando l'Inter si impose per 4-0 sull'Atalanta (stesso risultato di quest'anno ndr.) Da allora 16 partite di campionato con un solo gol, da subentrato nel 5-0 contro il Frosinone, e due partite di Champions deludenti contro l'Atletico Madrid su cui pesa anche il bruttissimo rigore calciato alle stelle nella lotteria finale.

    NUMERI IN CALO - Lautaro oggi resta fondamentale, perché il suo modo di giocare in aiuto nella costruzione dell'azione è ancora unico in rosa (Taremi ha caratteristiche diverse e Arnautovic per età è meno incisivo), ma con le statistiche che sta portando avanti rischia di essere addirittura dannoso. Non solo per l'occasione da gol sprecata in apertura su cross di Dimarco, ma anche nei numeri all'interno della gara. Solo il 57% di passaggi riusciti all'interno della metà campo offensiva con soli 19 tocchi effettuati a cui si aggiungono zero occasioni create e 6 duelli persi. Troppo poco considerando che i numeri stagionali sono ulteriormente in calo rispetto a un anno fa con l'accuratezza dei passaggi scesa dall'80% al 75%, con la % di duelli vinti passata dal 46% al 40% e la percentuale di duelli aerei portati a successo passata dal 59% di un anno fa al 33% di quest'anno.

    DA RITROVARE - Lautaro è un generoso, per la squadra va spesso e volentieri anche oltre i problemi fisici che da tempo lo attanagliano (soprattutto alle caviglie). Questo Toro, tuttavia, oggi rischia di essere in campo controproducente per la squadra. Da lui ci si aspetta sempre una prestazione degna dell'ultimo rinnovo di contratto - tanto sudato e agognato da lui e dalla società - che lo ha portato ad essere il più pagato dell'intera rosa. Oggi però il bomber argentino bomber fatica ad esserlo e Simone Inzaghi, che l'anno scorso non aveva alternative all'altezza per svariati motivi, oggi avrebbe potuto e può pensare di utilizzarlo, in qualche partita, come arma a gara in corso. Manchester City o derby col Milan? Per lasciarlo in panchina servirà più coraggio che ingenuità, ma la maturità di Inzaghi passa anche da questa gestione.

    @TramacEma

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