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    Intermania: Inzaghi non ha due squadre da Scudetto, che differenza tra Asllani e Calhanoglu

    Intermania: Inzaghi non ha due squadre da Scudetto, che differenza tra Asllani e Calhanoglu

    • Cristian Giudici
    Altro mezzo passo falso dell'Inter, frenata sul pareggio in entrambe le prime due trasferte del campionato. Dopo il 2-2 all'esordio sul campo del Genoa, arriva l'1-1 di Monza. Dove si rivedono i fantasmi della stagione 2022/2023, quella delle 12 sconfitte in Serie A. Molte delle quali arrivate al termine di partite fatte dai nerazzurri, puniti al primo tiro in porta degli avversari. Nella stessa annata l'Inter arrivò in finale di Champions League, persa contro il Manchester City, l'avversario di mercoledì. 

    Pensando alla sfida in casa dei campioni d'Inghilterra allenati da Guardiola e al successivo derby col Milan, giustamente Simone Inzaghi ricorre al turnover. I calciatori schierati in campo dall'inizio dimostrano di avere fame: vedere per credere l'aggressività della squadra per recuperare palla subito dopo averla persa. Purtroppo la stessa cattiveria non si vede sottoporta, specialmente nelle azioni in cui i nerazzurri (per l'occasione in maglia gialla) cercano l'assist invece di concludere. Il Monza fa 5 tiri, di cui 2 in porta e 1 gol; l'Inter ne fa 16, di cui 2 in porta e 1 gol. Quindi Turati e Sommer effettuano soltanto una parata a testa, tra l'altro di ordinaria amministrazione. 

    Questa gara confuta la tesi secondo la quale l'Inter avrebbe due squadre da Scudetto. La realtà è che la maggior parte delle riserve non è all'altezza dei titolari. L'attacco resta il reparto più squilibrato, ma questa non è una novità. Infatti, anche se fossero in condizione, Taremi, Arnautovic e Correa (alzi la mano chi vuole rivederli in campo tutti insieme) non sono neanche lontanamente paragonabili a Lautaro e Thuram, anche se questi ultimi dovessero essere fuori forma. 

    L'altro ruolo chiave è quello del regista. Asllani è alla sua terza stagione a Milano, ma non è ancora cresciuto come si sperava. Il tempo resta dalla sua parte, ma oggi la differenza con Calhanoglu è troppo ampia. Senza il turco ex Milan, la manovra dell'Inter perde tantissimo in fluidità, velocità e qualità. Una soluzione potrebbe essere quella di provare a invertire i ruoli di Zielinski e Asllani, ma almeno per il momento Inzaghi esclude questa possibilità. 

    L'errore più grave lo commette Pairetto, che allo scadere non applica la regola del vantaggio e ferma una pericolosa azione del Monza. Dimarco si ferma al fischio dell'arbitro: resta il dubbio se il difensore dell'Inter avesse potuto fermare Pessina prima che si presentasse da solo davanti a Sommer. 

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