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  • In Copertina - Milan: Leao sa essere protagonista col pallone tra i piedi, non solo per un mancato cooling break

    In Copertina - Milan: Leao sa essere protagonista col pallone tra i piedi, non solo per un mancato cooling break

    • Renato Maisani
      Renato Maisani
    Da quando le gare di Serie A sono spalmate in fasce orarie e giorni diversi, le copertine assegnate in una giornata di campionato sono tante, praticamente una per ogni match. In maniera un po' nostalgica, però, l'idea di dedicare una "copertina" a uno solo dei protagonisti del weekend scegliendo tra i tanti che calcano i campi della Serie A punta a porre un accento più marcato.

    E così, la copertina della terza giornata se la prende, nel bene e nel male, Rafael Leao.

    L’immagine del portoghese che, insieme a Theo Hernandez, rimane a distanza siderale dai compagni e dall’allenatore durante il cooling break è stata inevitabilmente la cartolina del weekend. Perché evidenzia una situazione che, in casa Milan, inizia a farsi pesante. E soprattutto evidenzia la difficoltà per un giocatore talentuoso come Leao di incidere al 100%.

    Premessa doverosa: anche prima dell’avvento di Fonseca, Leao non ha certo fatto della continuità la sua arma migliore. E, proprio per questo, di esclusioni rumorose ne aveva già vissute altre (come dimenticare la panchina nel derby decisa da Pioli?). E dunque, per quanto le decisioni di Fonseca lascino evidenti perplessità, il tecnico portoghese non è il primo ad agire così col connazionale.

    Tuttavia, ciò che stavolta fa riflettere è quanto su Leao la società rossonera si fosse sbilanciata parecchio in estate: “non si vende, a nessuna cifra, è un giocatore chiave”.

    E invece Leao, all’Olimpico, è rimasto a guardare per più di un’ora per poi, in un lampo, dimostrare di saper fare la differenza, eccome. Lancio illuminante, triangolazione e un goal “da centravanti” che raramente gli si vede fare. Proprio quella mancanza di “rabbia” da bomber e di concretezza, che spesso allenatori e tifosi gli hanno rimproverato, è emersa in un momento delicato e complesso, come a voler ricordare che Leao, quando vuole, la differenza sa farla eccome.

    Già, ma è proprio quel “quando vuole” che a 25 anni compiuti e alla sesta stagione in Serie A non può più essere accettato. Leao è un calciatore forte, non solo “bello da vedere”. E ha la potenzialità per prendersi le copertine soltanto per merito della sua classe e del suo talento, non per un chiacchierato cooling break.

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