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    Genoa, Blazquez libera Sbravati per la Juve: "Vuole fare un'esperienza diversa"

    Genoa, Blazquez libera Sbravati per la Juve: "Vuole fare un'esperienza diversa"

    Adesso non ci sono più dubbi: Michele Sbravati è pronto a diventare il nuovo responsabile del settore giovanile della Juventus.

    A confermare una voce che circola da mesi è stato ieri l'amministratore delegato del Genoa, Andres Blazquez, che nel corso di una lunga intervista televisiva ha di fatto congedato colui che per 16 anni è stato a capo del florido vivaio rossoblù: “Io e Sbravati abbiamo un rapporto straordinario – ha rivelato il dirigente del Grifone a Telenord – Lui vorrebbe fare un’esperienza diversa: è stato un processo molto lungo e pensiamo che sia anche una cosa positiva perché abbiamo un rapporto stupendo con la Juventus e se lui finalmente andrà alla Juventus, significherà avere un amico in più che ci protegge. La partenza di Sbravati non era nei nostri piani, ma i cambi erano condivisi anche con Michele e prevedevano di fare una strategia differente. Ha fatto un lavoro fantastico, ha collaboratori fantastici: ora cambieremo".

    Malgrado i comprensibili timori suscitati nei tifosi rossoblù dalla partenza di colui che per oltre un decennio e mezzo ha lanciato decine di ragazzi nel calcio professionistico, Blazquez assicura che la politica societaria sul vivaio non cambierà. Anzi l'attenzione e gli investimenti sul settore verranno potenziati anche grazie alla creazione della nuova casa delle giovanili: "Sono cambiate le regole e ora sarà più complicato tenere giocatori nazionali. Dobbiamo fare un lavoro diverso, avere una struttura che ci aiuti a fare un settore giovanile più forte. Prima tante cose che volevamo fare non si potevano fare perché un posto nostro non c’era. Ora c’è la Badia che spero a settembre/ottobre sarà già pronta, e ci permetterà di portare calciatori da tutta Italia e tutta Europa con noi. Prima era impossibile. I lavori vanno avanti e c’è stata qualche difficoltà di tipo burocratico. Speravamo di finire prima, ma abbiamo due o tre mesi di ritardo. Ma non c’è nessun problema”.

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