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Evasione fiscale, la Procura della Figc apre un'inchiesta sugli arbitri: c'entrano anche Rocchi e Orsato
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LE ACCUSE - Questi comportamenti avrebbero violato i principi di lealtà, correttezza e probità del Codice di giustizia sportiva (art. 4) e l’articolo 42 del regolamento Aia. Essi stabiliscono che è dovere degli arbitri “improntare il loro comportamento, anche estraneo allo svolgimento dell’attività sportiva e nei rapporti con colleghi e terzi, ai principi di lealtà, trasparenza, rettitudine e della comune morale, a difesa della credibilità ed immagine dell’Aia".
COSA RISCHIANO - La procura federale della Federcalcio ha aperto un procedimento e sono stati iscritti i nomi dei direttori di gara coinvolti citati da Repubblica, da Rocchi a Orsato. Ma l’indagine riguarda anche altri – sarebbero una cinquantina fra arbitri e assistenti - a causa di rimborsi ed emolumenti ricevuti dall’Uefa e non dichiarati nel periodo compreso fra il 2018 e il 2022 per arbitraggi in vari paesi europei. Secondo il quotidiano la chiusura delle indagini arriverà in tempi rapidi. In caso di deferimento, gli arbitri rischiano un processo sportivo e sanzioni che vanno dalla ammenda alla squalifica. Secondo il Fisco il guadagno minimo era di 8mila euro a incontro e su queste cifre non sono stati versati i contributi statali. Le somme contestate non hanno però mai superato i 100mila euro, la soglia minima per far configurare il reato penale.
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L’amico di Gravina e di Marotta.