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    Conte agita il Tottenham: come la Juve può cambiare il suo futuro

    Conte agita il Tottenham: come la Juve può cambiare il suo futuro

    • Federico Albrizio
    Un avvio di 2023 da incubo dopo la sconfitta casalinga contro l'Aston Villa e il piazzamento Champions League sempre più a rischio, ma non solo: l'aria tra Antonio Conte e il Tottenham è sempre più tesa. L'ultimo sfogo del tecnico, dopo la partita, ha alimentato ulteriormente le critiche che già avevano colpito l'ex allenatore di Juventus e Inter e gli Spurs: "Voglio essere onesto e chiaro: l'ho detto al club, conosce da tempo quale sia il mio pensiero. I tifosi meritano il meglio. Rimanere al quinto posto è l'obiettivo realistico, ma si potrebbe anche arrivare sesti o settimi. Di certo non oltre il quarto posto". Parole al sapore di resa che non sono andate giù all'ambiente Tottenham, ma oltre il nervosismo c'è la volontà e soprattutto la necessità di trovare un rimedio. Troppo importante non compromettere ulteriormente le possibilità di terminare il campionato tra le prime quattro, così come è cruciale l'appuntamento di febbraio, gli ottavi di Champions con il Milan.

    COLPI PER LA TREGUA - Il mercato in questo senso arriva in soccorso delle parti e offre il terreno ideale per stipulare la tregua almeno tra società e tecnico e riallinearsi. Conte ha lamentato carenze all'interno della rosa, gli Spurs corrono ai ripari e si stanno già muovendo per provare a regalare qualche ritocco e raffreddare i bollenti spiriti. Una delle prime richieste è un esterno e il nome più caldo è quello di Pedro Porro , mentre Ruslan Malinovskyi è un'opzione per avere più fantasia davanti. A preoccupare e non poco tuttavia sono centrocampo e difesa per la facilità con cui il Tottenham subisce gol. Si cercano muscoli in mezzo e se per Franck Kessie può esserci il ritorno di fiamma, non è da sottovalutare la candidatura di Sofyan Amrabat: il marocchino si è imposto come uno dei migliori centrocampisti dei Mondiali in Qatar, la Fiorentina vuole tenerlo ma di fronte a 40 milioni di euro può cedere. La difesa è un altro discorso, l'intenzione resta quella di provare a lavorare con il materiale oggi a disposizione per poi cambiare in estate, quando si saprà anche chi guiderà il progetto tecnico della prossima stagione.

    IL DUBBIO JUVE - Le possibilità che a farlo sia ancora Conte infatti sono sempre meno. Il contratto che lo lega agli Spurs scade il prossimo 30 giugno e gli ultimi e ripetuti sfoghi alimentano i rumors su una separazione che va verso la concretizzazione al termine della stagione. Febbraio, lo abbiamo scritto, sarà un crocevia importante tra Premier e Champions con il Milan che potrebbe anche sancire la rottura anticipata, nel frattempo ci si interroga su quale possa essere il suo futuro in caso di addio a Londra. Tra le ipotesi sul tavolo c'è, inevitabilmente, anche il ritorno in Italia e a Torino. La Juventus, pista che accende la fantasia dei tifosi e può essere più che una semplice suggestione. Altre questioni agitano ora l'ambiente bianconero, che ha affidato interamente la gestione tecnica a Federico Cherubini e Massimiliano Allegri, che resterà in panchina sicuramente fino a giugno. Il futuro però resta un'incognita e la rivoluzione a manageriale, con la forte impronta di John Elkann, può portare con sé anche scelte diverse a livello di progetto tecnico. E in queste riflessioni finisce anche Conte, così come un altro ex grande juventino che risponde al nome di Zinedine Zidane. Suggestioni per il futuro, ma il presente di Conte è al Tottenham e c'è una situazione già critica da risolvere: dal mercato possono arrivare forze fresche per riconciliarsi con gli Spurs, poi arriveranno gli ultimi ragionamenti in vista dell'estate.

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