Getty Images
Con i vaccini contro l'infarto e il cancro l'umanità è a un passo dall'immortalità
Intanto, la prima, è di carattere squisitamente scientifico e rappresenta una potente risposta a tutti coloro che per oscuri motivi da bastian contrario mostrano scetticismo o persino ostilità verso la ricerca nel campo della medicina. E’ accaduto nel corso dei due anni terribili durante i quali ci siamo dovuti confrontare con il Covid lasciando sul campo 6.893.190 vittime innocenti in tutto il mondo. Ebbene, malgrado l’evidenza palese della pandemia le frange negazioniste hanno lavorato per contrastare chi operava nei laboratori e negli ospedali h 24 pur di venire a capo del teorema. Ed è proprio anche grazie a questo complesso lavoro di ricerca che, come sostiene ora l’OMS, che si è arrivati alla scoperta e alla definizione dell’arma che ci consentirà di fronteggiare e di battere le due patologie più mortali per l’umanità.
La seconda riflessione, non meno importante della prima, è di carattere diciamo così filosofico e, se più vi piace, etico. L’età di sopravvivenza dell’uomo è in crescita esponenziale. Mediamente 76 anni per i maschi e 82 per le femmine. Una statistica che, dal 2030 in avanti, dovrebbe essere destinata a subire nuovi mutamenti sul piano della crescita se davvero i due vaccini dovessero funzionare come garantiscono gli scienziati che li hanno creati. In buona sostanza si potrebbe ben dire che l’umanità ha compiuto di nuovo e lungo passo ver una sorta di “immortalità” che apparteneva agli Dei dell’Olimpo. Dovremmo tutti rallegrarci, naturalmente, salvo dover prima riflettere con onestà intellettuale su una considerazione molto semplice. Visto come siamo messi tra guerre, intolleranze assortite, prevaricazioni sociali, confusione politica, ignoranza galoppante, violenze pubbliche e private, crescita esponenziale della miseria e della fame, carestie di cibo e di acqua, ecco forse sarebbe meglio morire da piccoli.