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    Cesena, Jonathan Klinsmann: "Rigore parato ascoltando il consiglio di un raccattapalle" VIDEO

    Cesena, Jonathan Klinsmann: "Rigore parato ascoltando il consiglio di un raccattapalle" VIDEO

    Jonathan Klinsmann si è preso il Cesena. Arrivato circa un anno fa come terzo portiere in Serie C, lo statunitense ora è titolare in Serie B da fine ottobre. Classe 1997, il prossimo 8 aprile compirà 28 anni. Con un passato nelle giovanili del Bayern (è nato a Monaco di Baviera), in carriera ha vestito le maglie di Hertha Berlino in Germania; San Gallo in Svizzera; Pateadores, Irvine Strikers, Berkeley e Los Angeles Galaxy negli Stati Uniti. 

    Dove suo padre Jurgen, ex attaccante tedesco, ha chiuso la carriera da calciatore (dopo aver giocato con Stoccarda, Inter, Monaco, Tottenham, Bayern e Sampdoria)
    all'OC Blue Star e ha poi allenato la nazionale statunitense oltre a Germania, Bayern Monaco, Hertha Berlino e Corea del Sud. 

    Sabato all'83', dopo aver chiesto un consiglio a un raccattapalle, Jonathan Klinsmann ha parato un calcio di rigore all'ex juventino Alberto Cerri, attaccante della Salernitana. Poi sconfitta 2-0 in casa grazie ai gol di Prestia un minuto dopo il penalty e di Antonucci al quinto minuto di recupero dopo il novantesimo. Il Cesena, neo-promosso in Serie B, è sesto in classifica in zona playoff con 40 punti in 28 giornate di campionato e sabato prossimo gioca in trasferta a Brescia, dove l'allenatore Rolando Maran è a rischio esonero. 

    Jonathan Klinsmann ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Non conoscevo Ivan, il ragazzino che mi ha detto di buttarmi a destra. Ma parlo con i raccattapalle, con tutti, quando l'azione è dall'altra parte. Anche se c'è un rigore, chiedo dove pensano che tireranno. È un momento bello con i bambini che ti guardano, ma anche per me stesso. Voglio sentire il pallone. Sabato l'ho chiesto e abbiamo iniziato una conversazione su come avrebbe tirato l'avversario. Glielo ho chiesto per rilassarmi e per pensare. È un momento importante nella partita. Ti ricordi tutti i video che hai visto. Ma serve anche allentare la tensione e riflettere". 

    "Il mio primo rigore l'ho parato in Europa League all'Hertha, era il mio debutto in prima squadra contro l'Ostersund (in foto, ndr). È stato un grande momento per me, direi fondamentale. Però non so quanti ne ho parati in carriera. Forse due, in questa stagione è il primo". 

    "Venivo dai Galaxy di Los Angeles, il mio obiettivo era di impormi anche in Italia, ma non sono riuscito a diventare subito titolare perché la squadra andava bene. Tutti mi hanno sostenuto, il mio scopo era di trovarmi bene con la squadra, in un ambiente nuovo, con lingua e culture diverse, cercare di ambientarmi il meglio possibile, dare il 100% e cercare di diventare il titolare. Ci sono riuscito. Con il lavoro, con la passione. Nel mio ruolo devi aspettare la tua opportunità, devi prenderla. In questa annata già dalla partita con il Pisa in Coppa Italia ho dimostrato di poter servire. Poi dalla gara a Salerno sono diventato titolare fisso. Siamo un gruppo forte, ho dei compagni meravigliosi. L’anno scorso ero l’unico che non parlava italiano. Eppure mi hanno sempre aiutato, è raro nel calcio e anche nella vita". 

    "Papà Jurgen è più critico o più affettuoso? Mi sostiene molto. È sempre positivo e analizza il gioco per vedere ciò che è possibile e ciò che può essere migliorato. Mi aiuta anche a identificare piccole cose da migliorare. I suoi rilievi sono molto importanti per me. Mi insegna l'italiano ed è molto bravo con le lingue. Quando mi sono trasferito in Germania non sapevo il tedesco, ed è stato divertente per come me lo ha insegnato. Adesso quando parliamo in italiano per lui è una grande emozione. Poi con mia madre si alza alle sei, a causa del fuso, per vedere le partite del Cesena". 

    "Qui mi sento a casa. La squadra è fantastica, le persone sono fantastiche. Per me, l’Italia è sempre stata un obiettivo, un luogo dove mi sarebbe piaciuto giocare. Apprezzo tutto ciò che offre. Sono cresciuto in California, la Romagna le somiglia però d'inverno è più fredda. Piadina o hamburger? Piadina. Il posto dimostra che è possibile andare in Serie A. Dobbiamo concentrarci su ogni partita, e non pensare troppo oltre. Cerchiamo di raggiungere il massimo di punti e poi vediamo. Io sono cresciuto con la mentalità da playoff, negli Usa li abbiamo in tutti gli sport". 

     
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