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Cagliari: Brunori in attacco, Caprile o Terracciano tra i pali. Oristanio sarebbe servito più di questo Gaetano. Veramente si poteva arrivare in finale di Coppa Italia?
La Coppa Italia quest’anno poteva riservare una grandissima sorpresa per i rossoblù, visto che, dopo lo scoglio Juventus, la partita di semifinale sarebbe stata da disputare in casa contro l’Empoli, avversario sulla carta di pari livello. Per chi ama sognare in grande mai come quest’anno il Cagliari, a sorpresa, avrebbe potuto centrare una clamorosa finale, riuscendo a disputare anche l’eventuale prossima Supercoppa Italiana. Davide Nicola ha invece preferito fare un ampio turnover, concedendo spazio a chi in campionato sta giocando poco, anche in vista del successivo turno di campionato, che vedeva i sardi impegnati nel delicato match contro il Venezia.
Conservare le energie molte volte però non è la giusta soluzione e Davide Nicola ha subito la doppia beffa, perdendo anche il match del Penzo contro i lagunari allenati dall’ex Eusebio Di Francesco. Il Cagliari è invischiato sempre più nella lotta retrocessione ed ora si trova al terzultimo posto in classifica. L’ultima partita disputata ha però evidenziato ancora di più alcuni problemi che la squadra porta avanti da tempo, oltre ad aver confermato il grave errore sul mancato riscatto di Gaetano Oristanio.
Il centrocampista, di proprietà dell’Inter, in estate non è stato riscattato nonostante i nerazzurri stessero cercando una sistemazione per lasciare in prestito il ragazzo. Il club di Tommaso Giulini, che aveva il riscatto a 4 milioni - e l’Inter un contro-riscatto a 5 - ha però deciso di fare altre scelte e puntare tutto su Gianluca Gaetano. “Non è mia competenza, io sono molto contento della scelta di essere qui a Venezia” - con queste parole lo stesso giocatore nel post partita ha sviato sulla domanda sul mancato riscatto, come far intendere che non è stata una sua decisione. Una scelta che dopo mesi fa pensare ai tifosi rossoblù, visto anche lo scarso rendimento stagionale di Gaetano, fino ad oggi, mai decisivo.
Sedici reti realizzate e ventotto subite in 17 gare di campionato. I problemi del Cagliari sono legati alla scarsa vena realizzativa e alle troppe reti subite, complici anche alcuni errori di troppo degli stessi portieri rossoblù. Per questi motivi il direttore sportivo Nereo Bonato sta già muovendo alcuni passi in vista dell’imminente apertura del mercato invernale. Per quanto concerne la porta oltre al nome di Pietro Terraciano, in uscita dalla Fiorentina, che circola da tempo in orbita Sardegna, è spuntato quello di Elia Caprile, che a Napoli non sta trovando minutaggio e che vorrebbe dimostrare tutto il suo talento. Sul fronte Caprile però ci sono molti ostacoli. Il primo è quello legato ad un Napoli che si sta giocando lo scudetto, il secondo è che Antonio Conte non vorrebbe privarsene visto che, quando Meret è mancato per infortunio ha trovato in lui un degno sostituto. Per questo motivo il favorito al momento appare essere l’estremo difensore della Fiorentina, visto che Simone Scuffet lascerà l’Isola ed Alan Sherri tornerà a fare il secondo.
Per la questione in attacco invece prende un vecchio pallino. Per affiancare Roberto Piccoli il nome più in auge è infatti quello di Matteo Brunori, che a Palermo è ormai ai ferri corti con il tecnico Dionisi, che raramente decide di puntare su di lui. Nella trattativa rientrerebbe il nome di Gianluca Lapadula, che nonostante stia bene in Sardegna potrebbe cercare fortuna altrove per trovare maggiore spazio da protagonista. Su Brunori però la concorrenza è tanta, con Sassuolo (capolista della Serie B) e Sampdoria che hanno già mosso i primi passi per provare a capire la situazione.
Nel frattempo Nicola dovrà preparare al meglio la prossima delicatissima sfida contro l’Inter di Simone Inzaghi. All’Unipol Domus, nonostante arrivi una squadra ben più attrezzata, i rossoblù dovranno dimostrare di essere uniti e pronti a dare il massimo per l’obiettivo salvezza. D’altra parte, c’è da dire che i sardi hanno sempre fatto bene con le grandi (almeno provandoci) e spesso spento il cervello nelle partite contro le concorrenti dirette.