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    Barella incide più di Eriksen e l'Inter riparte. E per la prima volta fa festa pure Handanovic

    Barella incide più di Eriksen e l'Inter riparte. E per la prima volta fa festa pure Handanovic

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Due belle notizie per l’Inter. La prima è il ritorno al successo sul campo del Genoa, dopo il pareggio contro la Lazio e la sconfitta nel derby. La seconda, non meno importante, è il punteggio perché il 2-0, firmato da Lukaku e D’Ambrosio, ha regalato finalmente ad Handanovic una partita senza gol al passivo, come non gli era mai successo fin qui tra campionato e Champions. Giusto così, perché i nerazzurri hanno giocato una partita a senso unico, senza mai rischiare in difesa, malgrado il rientro a sorpresa di Ranocchia, rivelatosi tra i migliori prima ancora di essere decisivo nell’azione del raddoppio. Troppo netta è stata la differenza di valori tra una squadra che punta allo scudetto e una che punta alla salvezza e semmai, proprio per questo, l’unica colpa di Lukaku e compagni è stata quella di faticare troppo prima di sbloccare lo 0-0.   

    POCO ERIKSEN -  Tanto rumore per nulla. Si potrebbe riassumere così, infatti, il primo tempo dell’Inter che ha attaccato dall’inizio fino all’intervallo ma senza mai impegnare Perin. Tanti cross di Darmian dalla destra e Perisic dalla sinistra, per Lukaku e Lautaro, ma tutti inutili perché al momento decisivo c’è stato sempre un difensore rossoblù pronto ad anticipare i nerazzurri. Zapata, centrale tra Goldaniga e l’ottimo Bani, ha diretto alla perfezione il reparto arretrato con l’aiuto di Czyborra e Ghiglione e in spazi stretti è stato impossibile per gli attaccanti di Conte trovare il varco calciare a rete. A poco è servita la conferma di Eriksen, titolare per la seconda partita consecutiva come trequartista, perché il danese si è mosso molto ma anche per lui la mancanza di spazi si è rivelata un grave handicap. Nonostante ciò, Eriksen è stato l’unico a cercare di spezzare la monotonia con un paio di lanci lunghi, prima per Perisic e poi soprattutto per Darmian, mentre alle sue spalle i due centrali Vidal e Brozovic hanno ruminato calcio a basso ritmo giocando troppo in orizzontale.

    GENOA CHIUSORintanato nella prima metà campo, il Genoa avrebbe avuto la possibilità di ripartire in velocità, ma nonostante l’esperienza di Behrami, la regia di Badelj e la freschezza di Rovella, la P2 dell’attacco composta dall‘ex Pandev e dall’eterna promessa Pjaca è rimasta senza palloni giocabili. Nemmeno Ranocchia, rilanciato al posto di De Vrij, immaginava un rientro così tranquillo al centro della difesa tra D’Ambrosio e il recuperato Bastoni, mentre Handanovic poteva fare lo spettatore come non gli era mai successo fin qui dall’inizio della stagione. 

    NEL SEGNO DEL 5 -  Con Luca Pellegrini al posto di Czyborra, dopo l’intervallo, il Genoa sembrava più coraggioso. Ma i cambi che hanno sbloccato lo 0-0 sono arrivati dopo 13’ quando Conte ha inserito Hakimi al posto di Perisic, con il marocchino a destra e Darmian spostato a sinistra e soprattutto Barella al posto di Eriksen. Guarda caso, infatti, è stato proprio il piccolo grande centrocampista sardo a liberare Lukaku al centro dell’area come non aveva fatto nessun altro nel primo tempo. E Lukaku è stato bravissimo ad aggiustarsi il pallone dal destro al sinistro, aggirando il numero 5 Goldaniga prima di infilare Perin con il suo gol numero 5 in 5 giornate di campionato. Grande gol da grande attaccante, bravo anche a sfruttare la prima disattenzione della difesa rossoblù.

    PENSIERO CHAMPIONS -  Radovanovic, Zajc e Micovshi per Behrami, Badelj e Pjaca sono stati gli ultimi cambi di Maran per cercare un immeritato pareggio. Di motivo ben diverso è stato invece l’inserimento di Pinamonti per Lautaro, risparmiato in vista della Champions per la delicata trasferta di martedì sul campo dello Shakhtar. Un lusso che Conte si può permettere perché in campo non c’è mai stata partita e infatti poco dopo è arrivato anche il secondo gol, con un doppio colpo di testa, da calcio d’angolo prima di Ranocchia e poi di D’Ambrosio, alla sua seconda rete in campionato. E il resto è stato puro contorno. In attesa di sapere se la Juventus riuscirà a fare altrettanto col Verona. 


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    GENOA-INTER 0-2, IL TABELLINO

    Marcatori: 19’ st Lukaku (I), 34’ st D’Ambrosio (I).
     
    Assist: 19’ st Barella (I), 34’ st Ranocchia (I).

    Genoa (3-5-2): Perin; Bani, Zapata, Goldaniga; Ghiglione, Behrami (16’ st Zajc), Badelj (16’ st Radovanovic), Rovella (39’ st Melegoni), Czyborra (1’ st Pellegrini); Pandev, Pjaca (20’ st Shomurodov). All. R. Maran.
     
    Inter (3-4-1-2): Handanovic; D’Ambrosio, Ranocchia, Bastoni; Darmian (36’ st Kolarov), Vidal (36’ st Nainggolan), Brozovic, Perisic (13’ st Hakimi); Eriksen (13’ st Barella); Martinez (27’ st Pinamonti), Lukaku. All. A. Conte.

    Arbitro: D. Massa di Imperia. Var: M. Di Bello di Brindisi.
     
    Ammoniti: 40’ pt Martinez (I); 41’ st Bani (G).

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