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Atalantamania: disfatta Champions, ma Scudetto alla portata. Come Gasperini può dare una svolta alla stagione

Marina Belotti
19 feb 2025
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Soltanto due mesi fa l'Atalanta era lì, prima in classifica in Serie A, a inanellare 11 vittorie consecutive in campionato, sola in vetta, campione d'inverno dopo il titolo in Europa League. Ora si ritrova fuori da tutte le competizioni, con l'infermeria stracolma, ferita non solo nell'animo. Per risollevarsi subito, quindi, ha bisogno di puntare in alto. E se fosse l'anno dello scudetto?

PROSSIMI OBIETTIVI - Cinque punti la dividono dal primo posto, ma altrettanti la separano dalle attentatrici a uno degli ambitissimi, ora più che mai dopo la doppia eliminazione di Milan e Atalanta, primi quattro posti in classifica per la prossima Champions. La tentazione è di guardare avanti, all'Inter e al Napoli, grazie alla settimana intera di preparazione a Zingonia, alla mente sgombra da altri pensieri europei, al calendario che porta Empoli e Venezia. La realtà però è che l'Atalanta viene da un pareggio scialbo col Cagliari, ha sofferto anche col Como, e tra marzo e aprile avrà ben sei scontri diretti con Juve, Inter, Fiorentina, Lazio, Bologna e Milan. La razionalità impone quindi di preservare la distanza di sicurezza da Juve e Lazio, che hanno anche la Coppa Italia a cui pensare, e che devono rincorrere. E sarà più facile tenerle ai margini con questo Lookman.

BENTORNATO LOOKMAN - Quanto erano mancati i suoi doppi passi, i suoi dribbling, la sua qualità in area piccola. In meno di un minuto il fantasista nigeriano che fremeva in panchina ha fatto tutto quello che l'Atalanta non era riuscita a fare in tre quarti d'ora. Con De Ketelaere e Retegui che ultimamente hanno perso qualcosa per strada, il jolly d'attacco numero 11 è manna dal cielo, al netto del tiro errato dagli 11 metri (non certo una specialità nerazzurra). In attesa del recupero di Maldini, l'apporto di Lookman sarà fondamentale per custodire il terzo posto tornando a vincere con prestazioni europee. Una pedina da spremere il più possibile, perché poi ci penserà il mercato: nei prossimi quattro mesi le chiamate a Zingonia per il talento nigeriano si moltiplicheranno e trattenerlo, in estate, sarà ancora più dura che con Koopmeiners.