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  • Atalanta, chi è Ciardi: talento "perso" dall'Inter e soffiato alla Juve. Da "miglior 10 fra i 2007" all'Europeo con Camarda saltato

    Atalanta, chi è Ciardi: talento "perso" dall'Inter e soffiato alla Juve. Da "miglior 10 fra i 2007" all'Europeo con Camarda saltato

    • Emanuele Tramacere
    Non è servito il decreto crescita per riportare in Italia uno dei migliori prospetti e dei migliori talenti che il calcio giovanile italiano aveva suo malgrado perso nel corso dell'ultimo anno. Stiamo parlando di Alessandro Ciardi che di ruolo fa il trequartista e che lo scorso 10 gennaio 2003, pochi giorni dopo aver compiuto 16 anni, era stato prelevato dal Salisburgo che lo aveva portato in Austria. Soltanto 1 anno e 6 mesi dopo l'Atalanta ha scelto di puntare su di lui ed è pronta a riportarlo nel nostro paese. Ma chi è Ciardi? E perché si parla così tanto di lui?

    LO SCIPPO ALL'INTER - Facciamo un piccolo passo indietro, al 7 gennaio 2023 quando Alessandro è tesserato, ma non sotto contratto con l'Inter perché soltanto quel giorno avrebbe compiuto 16 anni e, quindi, avrebbe potuto firmare il suo primo contratto giovanile. Il club nerazzurro da tempo sa di corteggiamenti esteri, ma non sa che uno su tutti ha in realtà conquistato il cuore del giocatore e del suo entourage. È il Salisburgo, con il gruppo RedBull che ha prospettato a Ciardi una carriera in rampa di lancio. L'Inter incasserà solo il "premio di formazione", briciole per un talento come il suo, ma le regole del calcio italiano, purtroppo, non tutelano i club in questo senso.

    "IL MIGLIOR TREQUARTISTA FRA I 2007" - “Noi siamo il calcio di domani. Vogliamo un numero 10 per ogni annata. E tu, in Europa, sei il migliore tra i classe 2007". Più o meno è stata questa la frase che Christoph Freund, ex-direttore sportivo del Salisburgo e oggi al Bayern Monaco, dice a Ciardi per convincerlo. E in effetti nessuno in quegli anni aveva i suoi numeri come quantità di gol e assist fra i giovanissimi della sua età. Talento cristallino con la palla fra i piedi, ma soprattutto un fisico da mezzala, slanciato e potente anche in fase di inserimento. 

    L'EUROPEO SALTATO - Ciardi è stato da sempre uno dei perni delle nazionali giovanili italiane di cui è stato spesso e volentieri titolare e anche capitano. Se l'Italia Under 17 si è potuta laureare Campione d'Europa per la prima volta nella sua storia in piccola parte è anche merito suo. Il 10 del Salisburgo è stato infatti trascinatore nel percorso di qualificazione alla fase finale accanto al più chiacchierato Francesco Camarda, e Massimiliano Favo che ha aspettato fino all'ultimo per provare a portarlo alla fase finale. Niente da fare, prima l'infortunio al tendine dell'inserzione del muscolo gluteo che lo ha tormentato, poi quello al quadricipite che lo ha portato al forfait per l'Europeo.

    PALESTRA-SCUOLA-CALCIO E... NIKE - A Salisburgo insieme ad altri 70 ragazzi ha vissuto blindato dentro al centro sportivo del Salisburgo alternandosi fra palestra, campo e scuola, studiando il tedesco e inseguendo il diploma di maturità con corsi online in scuole italiane. Non è stato facile, ma per costruire campioni, lì si fa così. In mezzo tornei in giro per il mondo, (in Brasile è stato anche capocannoniere) e una visita di qualche giorno all'interno del programma di sviluppo della Nike di cui è uno degli atleti giovanili di punta.

    LA JUVE E LA DEA - La voglia di tornare in Italia era però evidente e per questo, nel corso dell'estate, il suo entourage ha lavorato per provare a cogliere un'occasione che proponesse un progetto simile a quello del Salisburgo. In sostanza l'obiettivo era trovare un club che, con le dovute proporzioni, potesse iniziare a dargli spazio fra i professionisti e, per questo, la Juventus, che ha la formazione Under 23 come sbocco principale, è stata la prima ad informarsi. A spuntarla è stata però l'Atalanta, che non a caso ha iniziato l'anno scorso lo stesso progetto e in cui Ciardi ritroverà anche il suo vecchio mentore Roberto Samaden. Gli anni all'Inter sono lontani, ora c'è il presente e la voglia di riprendersi il calcio italiano. L'Atalanta chiude un gran colpo, per l'oggi e per il futuro. 

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