Redazione Calciomercato
Tonali, Ricci e un modulo chiaro. L'Italia e Spalletti voltano pagina. Si spera
- 13
LA DEPRESSIONE ITALIANA - Una 'scoppola' che come sempre aveva portato una nazione 'allergica alla testa' e sempre fedele 'alla pancia', a cadere in una mezza depressione calcistica. "Nazionale finita", "movimento distrutto", "valori imbarazzanti" e un racconto più o meno diffuso che voleva il calcio italiano alla stregua della Moldavia. Narrativa appunto 'da pancia'. Come quella che in fondo potreste ritrovarvi anche oggi, dopo un 3-1 in casa dei francesi, che ci dipingerà come pronti e tra i favoriti alla prossima Coppa del Mondo. Sempre pancia è, ma questa volta piena.
LE CONFERME DA PARIGI - No, non siamo improvvisamente guariti. E no, non eravamo una banda di incapaci. La vittoria al Parco dei Principi contro i Galletti casomai ci conferma due cose. Uno: che quando siamo in condizione e ci sono gioco e idee chiare, siamo una Nazionale di medio/alto livello nonostante tutte le difficoltà (che restano strutturali e ci sono in tanti aspetti, non sono sparite come per magia). Due: il mezzo disastro tecnico/tattico fatto in estate.
IL NUOVO CICLO - D'altra parte Luciano Spalletti, gli va riconosciuto, ha fatto mea culpa. Proprio qualche giorno fa affermava che "giocheremo sempre con il 3-5-2 o con il 3-4-2-1", dimostrando in qualche modo la bontà di quanto scritto - di nuovo - su queste pagine a giugno: ossia la pericolosità di arrivare senza un'intelaiatura tattica e un'ossatura di uomini ben definita a una competizione come l'Europeo. È su queste premesse invece che sembra voler nascere il nuovo ciclo; ed è da questa idea che nasce dunque la buona prestazione di Parigi. "Si gioca così, si farà così", con poco spazio per invenzioni o trasformismo dell'ultimo minuto, modalità che - lo dice la storia della Nazionale italiana - non fanno per noi, non hanno mai portato a risultati.
IN RAMPA DI LANCIO - Oltre a questo, poi, c'è il discorso legato agli interpreti e alla ritrovata freschezza. L'altra nota positiva di questa nuova alba italiana. Dal punto di vista tattico e dopo un risultato come quello di Parigi, è inevitabile chiedersi cosa sarebbe stato in estate con un Sandro Tonali in più ad esempio. Ma anche con un Samuele Ricci in più - il migliore ieri proprio insieme a Tonali - al posto dell'opaco Jorginho. Questi due soprattutto gli interpreti che sembrano aver dato una sterzata là in mezzo al campo rispetto 'alle rumbe' dell'europeo ballate prima con gli spagnoli al girone e poi con gli svizzeri; figlie di una squadra scarica sì ma anche di interpretazioni tattiche e moduli troppo spesso reinventati, confusionari.
DA DOVE RIPARTIRE - Oltre a loro Parigi ci ha raccontato poi dell'intelligenza di un Andrea Cambiaso utilizzato nel suo ruolo; della bella prestazione di Retegui in raccordo con la squadra; della freschezza di un altro degli assenti a giugno - in quel caso però per cause di forza maggiore - come Destiny Udogie. Spalletti dunque riparta per davvero da qui. Da questi ragazzi. Dalla loro fame. E da un impianto da consolidare proprio in questa Nations League, per arrivare così a quel che davvero conta - le qualificazioni ai Mondiali e la successiva fase finale dell'estate 2026 - con un'idea tattica chiara per tutti, con una percezione collettiva ben consolidata di 'cosa siamo', 'come giochiamo' e 'cosa vogliamo fare in campo'. Tre caratteristiche che ci sono tremendamente mancate in estate tra sfortune varie - infortuni e squalifiche - e demeriti evidenti del commissario tecnico. La vittoria di Parigi però, si spera, pare dirci che quel capitolo è finalmente alle spalle. Voltiamo pagina. Avanti coi nuovi.
Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui