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    Sarri, la scelta sul futuro dopo la Lazio

    Sarri, la scelta sul futuro dopo la Lazio

    • Marco Demicheli
    È passata appena una settimana dall’addio di Maurizio Sarri alla Lazio. La decisione di presentare le dimissioni il giorno dopo la sconfitta contro l’Udinese allo stadio Olimpico, al termine di un periodo con quattro sconfitte consecutive, compresa quella contro il Bayern Monaco che aveva portato all’eliminazione dei biancocelesti dalla Champions League. Risultati a parte, una scelta che aveva sorpreso molti, anche in considerazione del contratto fino al 2025 che l’allenatore toscano aveva col club del presidente Lotito. Ma quella sensazione di essere stato "tradito”, come riferito dallo stesso Lotito, di non riuscire più a incidere sulla squadra, ha portato Sarri a fare un passo indietro. Senza avere un piano B pronto, senza una panchina su cui sedersi da qui ai prossimi mesi.
     
    VALUTAZIONI SUL FUTURO – Più volte, anzi, Sarri aveva dichiarato di vedere la Lazio come la squadra dove voler chiudere la propria carriera da allenatore. L’ultimo periodo, con tutte le delusioni che ha portato con sé, non solamente a livello di risultati, gli hanno fatto rivalutare e rivedere i suoi piani. E una nuova avventura, nei prossimi mesi, non è da escludere. Più che in Italia, all’estero. L’annata al Chelsea lo aveva portato a vincere un’Europa League e a convincere anche i tanti critici con il suo “Sarri-ball”. Se dovessero arrivare opportunità e offerte concrete per allenare ancora lontano dall’Italia, anche da località più “esotiche”, Sarri le prenderebbe decisamente in considerazione. Più difficile, anche se nulla è impossibile, vederlo invece alla guida di una nazionale: il lavoro in campo, giorno dopo giorno, è quello che gli dà più soddisfazione. Quella soddisfazione che aveva perso nelle ultime settimane a Formello.
     

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