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    Sampdoria, difesa a tre o a quattro? Sottil non cambia, ecco perché

    Sampdoria, difesa a tre o a quattro? Sottil non cambia, ecco perché

    Uno dei grandi temi in casa Sampdoria riguarda le fragilità difensive viste prima con Pirlo e poi con Sottil. Sul banco degli imputati, spesso e volentieri, è finita la difesa a tre, che sembra concedere troppi spazi agli avversari. Da parte di una fetta della tifoseria, e anche da vari opinionisti e addetti ai lavori, negli ultimi tempi sono arrivate 'pressioni' e consigli per provare a varare una linea a quattro, che sembrerebbe garantire più affidabilità. Inoltre, attualmente la Samp sembrerebbe avere anche gli elementi per interpretare tale soluzione tattica. Il condizionamento esterno però non pare aver influenzato il pensiero del mister.

    L'idea di Sottil, pienamente condivisa dallo stesso Accardi, sarebbe quella di andare avanti con la difesa a tre. Oltretutto, nella scelta del sostituto di Pirlo avrebbe pesato anche questo aspetto. Il tecnico avrebbe 'vinto' la concorrenza di Giampaolo e Corini proprio perché in carriera ha spesso usato i tre centrali, e conosce bene questo sistema di gioco. E così, secondo Il Secolo XIX, sarà proprio questa la linea proposta ancora a Cesena, con i confermati Bereszynski, Vulikic e Veroli, o Romagnoli se riuscirà a recuperare. Anche gli acquisti in estate sono andati in questa direzione: il ds ha creato delle 'coppie' di giocatori che potessero essere braccetti o centrali. 

    Sottil rispetto a Pirlo ha invece rivisto l'assetto, in particolare la costruzione dal basso, che però non è scomparsa del tutto. La media gol incassati, però, è dimezzata. L'allenatore doriano non ha chiuso definitivamente alla possibilità di sistemare la Samp a quattro, ma per il momento pare intenzionato a proseguire con il piano A. Il quotidiano riporta anche alcune dichiarazioni in merito, rilasciate ad esempio dal tecnico prima della gara con il Sudtirol proprio in merito a questa scelta: "La considerazione che faccio sempre quando subentro in panchina è quella di non stravolgere niente, soprattutto nei primi giorni, nelle prime settimane. Perché la squadra giustamente è stata costruita con altre idee, differenti dalle mie. Poi parliamo di una rosa molto competitiva, con calciatori duttili. Questa è una squadra che può anche giocare a 4, ha gli interpreti giusti. Se devo cambiare qualcosa lo farò quando avrò la situazione ben chiara, anche sulle sfumature e le caratteristiche dei singoli. E cambio se ho calciatori specifici per quel ruolo e non adattati. E qui ci sono elementi che possono fare sia i braccetti della difesa a 3 che stare nella difesa a 4". 

    Concetto ribadito prima del derby: "Ho già detto che questa Samp può giocare sia a 3 che a 4. Chiaro che a me piace dare una linea chiara alle mie squadre, avendo sempre un piano B, una variante tattica da applicare a seconda dell'andamento della partita e del tipo di confronto al quale ti portano gli avversari. E qui abbiamo giocatori che possono cambiare modulo e posizione per caratteristiche tecniche individuali, non da adattati che è sempre un ri.schio. Però prima del piano B viene il piano A, che deve essere ben chiaro e limpido. Tutti devono sapere esattamente che devono fare"

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