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Sampdoria, difesa a tre o a quattro? Sottil non cambia, ecco perché
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L'idea di Sottil, pienamente condivisa dallo stesso Accardi, sarebbe quella di andare avanti con la difesa a tre. Oltretutto, nella scelta del sostituto di Pirlo avrebbe pesato anche questo aspetto. Il tecnico avrebbe 'vinto' la concorrenza di Giampaolo e Corini proprio perché in carriera ha spesso usato i tre centrali, e conosce bene questo sistema di gioco. E così, secondo Il Secolo XIX, sarà proprio questa la linea proposta ancora a Cesena, con i confermati Bereszynski, Vulikic e Veroli, o Romagnoli se riuscirà a recuperare. Anche gli acquisti in estate sono andati in questa direzione: il ds ha creato delle 'coppie' di giocatori che potessero essere braccetti o centrali.
Sottil rispetto a Pirlo ha invece rivisto l'assetto, in particolare la costruzione dal basso, che però non è scomparsa del tutto. La media gol incassati, però, è dimezzata. L'allenatore doriano non ha chiuso definitivamente alla possibilità di sistemare la Samp a quattro, ma per il momento pare intenzionato a proseguire con il piano A. Il quotidiano riporta anche alcune dichiarazioni in merito, rilasciate ad esempio dal tecnico prima della gara con il Sudtirol proprio in merito a questa scelta: "La considerazione che faccio sempre quando subentro in panchina è quella di non stravolgere niente, soprattutto nei primi giorni, nelle prime settimane. Perché la squadra giustamente è stata costruita con altre idee, differenti dalle mie. Poi parliamo di una rosa molto competitiva, con calciatori duttili. Questa è una squadra che può anche giocare a 4, ha gli interpreti giusti. Se devo cambiare qualcosa lo farò quando avrò la situazione ben chiara, anche sulle sfumature e le caratteristiche dei singoli. E cambio se ho calciatori specifici per quel ruolo e non adattati. E qui ci sono elementi che possono fare sia i braccetti della difesa a 3 che stare nella difesa a 4".
Concetto ribadito prima del derby: "Ho già detto che questa Samp può giocare sia a 3 che a 4. Chiaro che a me piace dare una linea chiara alle mie squadre, avendo sempre un piano B, una variante tattica da applicare a seconda dell'andamento della partita e del tipo di confronto al quale ti portano gli avversari. E qui abbiamo giocatori che possono cambiare modulo e posizione per caratteristiche tecniche individuali, non da adattati che è sempre un ri.schio. Però prima del piano B viene il piano A, che deve essere ben chiaro e limpido. Tutti devono sapere esattamente che devono fare"