Roberto Mancini: "Io alla Roma? I tifosi sarebbero stati felici, quelli della Lazio si sarebbero inc***!"
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Roberto Mancini è ancora alla ricerca di una nuova opportunità dopo la conclusione infelice della sua esperienza alla guida della nazionale dell’Arabia Saudita. Nell’intervista concessa a Il Giornale, l’ex ct della Nazionale ha parlato pure della possibilità che si era manifestata qualche settimana fa di diventare allenatore della Roma dopo l’esonero di Ivan Juric.
Una candidatura quella di Mancini che è stata presa in seria considerazione dalla famiglia Friedkin, ma che non ha portato tuttavia ad un’intesa di massima e che ha dunque condotto alla soluzione Claudio Ranieri, che per la terza volta in carriera ha detto sì ai colori giallorossi e che ha esordito proprio nello scorso fine settimana in occasione del ko contro il Napoli di Conte e Lukaku. Queste le parole di Mancini a Il Giornale: "Non sono mai stato contattato dalla Roma, nessuna chiamata dalla dirigenza. Mi ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti ne sarebbero stati felici e molti laziali incazzati. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti assieme, avrei detto di sì”.
Un’ipotesi tramontata dunque prima ancora di poter decollare del tutto, ma che è stata concretamente valutata dalla proprietà della Roma, che ha sondato allo stesso tempo un altro grande ex come Vincenzo Montella - oggi ct della Turchia - o idee straniere come l’ex Borussia Dortmund Edin Terzic. Per appeal ed esperienza internazionale, il nome di Mancini - la cui ultima esperienza in un club di Serie A risale all’Inter, allenata per la seconda volta dal 2014 al 2016 - era comunque quello che scaldava maggiormente. Prima di ripiegare su una soluzione come Ranieri che, per legame emotivo con la piazza e possibilità di programmare il futuro con maggiore tranquillità, offre il modo migliore di assorbire (anche a livello economico) il doppio esonero di Daniele De Rossi e Ivan Juric, il primo legato alla Roma fino al 2027 e il secondo fino a giugno 2025.
Una candidatura quella di Mancini che è stata presa in seria considerazione dalla famiglia Friedkin, ma che non ha portato tuttavia ad un’intesa di massima e che ha dunque condotto alla soluzione Claudio Ranieri, che per la terza volta in carriera ha detto sì ai colori giallorossi e che ha esordito proprio nello scorso fine settimana in occasione del ko contro il Napoli di Conte e Lukaku. Queste le parole di Mancini a Il Giornale: "Non sono mai stato contattato dalla Roma, nessuna chiamata dalla dirigenza. Mi ha fatto piacere leggere che molti tifosi romanisti ne sarebbero stati felici e molti laziali incazzati. Se ci fossero state le condizioni di un bel progetto da portare avanti assieme, avrei detto di sì”.
Un’ipotesi tramontata dunque prima ancora di poter decollare del tutto, ma che è stata concretamente valutata dalla proprietà della Roma, che ha sondato allo stesso tempo un altro grande ex come Vincenzo Montella - oggi ct della Turchia - o idee straniere come l’ex Borussia Dortmund Edin Terzic. Per appeal ed esperienza internazionale, il nome di Mancini - la cui ultima esperienza in un club di Serie A risale all’Inter, allenata per la seconda volta dal 2014 al 2016 - era comunque quello che scaldava maggiormente. Prima di ripiegare su una soluzione come Ranieri che, per legame emotivo con la piazza e possibilità di programmare il futuro con maggiore tranquillità, offre il modo migliore di assorbire (anche a livello economico) il doppio esonero di Daniele De Rossi e Ivan Juric, il primo legato alla Roma fino al 2027 e il secondo fino a giugno 2025.
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I laziali non vedevano l' ora che andassi alla Roma, così la B sarebbe stata sicura