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    Primo mercato senza Decreto Crescita: chi ne può usufruire ancora, come funziona e i dubbi delle società

    Primo mercato senza Decreto Crescita: chi ne può usufruire ancora, come funziona e i dubbi delle società

    • Redazione CM
    La sessione estiva di calciomercato 2024, cominciato il 1 luglio, sarà la prima in cui le società italiane non potranno usufruire degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita, abolito dal Governo Meloni nel 2023. Un'agevolazione in meno per l'arrivo di calciatori stranieri in Serie A, che fino all'anno scorso "costavano", al lordo, molto meno rispetto agli italiani alla voce stipendio. 

    COME FUNZIONAVA - I calciatori eleggibili per sfruttare il Decreto Crescita erano quelli che rispondevano alle seguenti caratteristiche: 
    • Il calciatore doveva avere più di 20 anni di età
    • Lo stipendio del calciatore doveva essere superiore alla soglia di un milione di euro lordo
    • Il calciatore doveva essere stato residente all’estero per almeno due anni a livello fiscale prima del trasferimento in Italia
    • Il calciatore, dopo il trasferimento, doveva mantenere per almeno due anni la residenza fiscale in Italia (per poter considerare un anno di residenza, dovevano trascorrere almeno 183 giorni)
    Niente di tutto questo, non più. Tuttavia, ci sono ancora dei calciatori che verranno stipendiati secondo la vecchia norma, ovvero quelli che ne avevano diritto al loro arrivo in Italia. Il limite di tempo è fissato a 5 anni, e può estendersi nei casi in cui i giocatori abbiano acquistato un immobile residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti o abbiano almeno un minore a carico (figlio) in Italia durante il proprio periodo di residenza fiscale sul suolo italiano. Questo crea dei dubbi nell'interpretazione della norma da parte delle società di Serie A, che, secondo Calcio e Finanza, hanno deciso di comportarsi come segue.

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