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    Napoli, Osimhen batte il Frosinone da solo. Il rischio più grande è che Garcia voglia cambiare le cose

    Napoli, Osimhen batte il Frosinone da solo. Il rischio più grande è che Garcia voglia cambiare le cose

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    Vince il vecchio Napoli, vince quasi da solo Osimhen: 2 gol che valgono 3 punti e i primi hurrà. Il nuovo può aspettare, magari arriverà anche se l’avvio non sembra incoraggiare troppi cambiamenti. Prendi Cajuste, dentro a sorpresa dall’inizio, al posto di Anguissa. Lo svedese 24enne ex Reims è arrivato pare su indicazione precisa proprio di Garcia: mezzora appena e provoca un rigore maldestro, si fa ammonire con un intervento più da brocco che da cattivo, infine finisce in fuorigioco nell’azione del primo sorpasso, quello firmato da Raspadori e appunto cancellato dal Var. Buon per ADL, in tribuna, che altri nuovi in campo non ci siano, così il Napoli campione rimonta rapidamente il rigore trasformato da Harroui con un gol di Politano e chiude già il primo tempo in vantaggio col destro implacabile di Osimhen, al volo su affondo di un già sprintoso Di Lorenzo. Replica quasi al tramonto della partita, sempre su assist del capitano. Il bomber nigeriano resta simbolo e garanzia, il 7 settembre si avvicina e dal giorno dopo (a mercato saudita chiuso) si potrà rilanciare la candidatura azzurra allo scudetto-bis. Osimhen varrebbe molto ovunque, in Serie A vale doppio. Punteggio e 3 punti a parte, che pure contano e fanno carburante, non un grande Napoli al debutto, sia detto in onore di verità.

    Rischia anche nella ripresa su una punizione di Baez (attaccante esterno veloce e interessante) che si stampa sul palo e fatica un po’ troppo prima di chiudere una partita dal pronostico scontato, anche a metà agosto e alla prima giornata. Di Francesco schiera la squadra per giocarsela, almeno in contropiede. Il rigore di partenza gli dà una mano, ma non basta. Troppa differenza tecnica fra i due gruppi, ma l’impressione anche qui è che sia rimasto qualcosa del tanto di buono che Fabio Grosso ha messo insieme nell’anno della promozione. Certe volte, sarebbe bene che gli allenatori ci mettessero la faccia e non la firma e fatti i conti, il rischio più grande che corre il Napoli è proprio quello che Rudi Garcia voglia stravolgerlo con le proprie idee. Se continua a giocare come ha vinto è molto più probabile che continui a vincere, il francese è bravo, ma stavolta c’è da essere anche furbi. Nello scudetto di Spalletti c’è stato tanto Lobotka, esploso quasi all’improvviso e consacratosi con un campionato mai giocato tanto bene. Qui si ha l’impressione che Garcia lo voglia meno centrale, meno importante. Ma certo è un’impressione che merita conferme, soprattutto contro avversari di pari lignaggio. Quando ci sarà anche Kvara, aumenterà ovviamente anche il tasso di imprevedibilità e incisività. Stavolta, Raspadori bene, ma non benissimo: segna il gol cancellato dal Var, ma viaggia a fari spenti per lunghi tratti di partita.

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