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  • Milan, Morata si sacrifica ma fa pochi gol: al momento non è l'erede di Giroud

    Milan, Morata si sacrifica ma fa pochi gol: al momento non è l'erede di Giroud

    • Alessandro Di Gioia
    Leader in campo e fuori dal campo, uno dei pochi calciatori che ha davvero capito cosa significhi giocare nel Milan, nonostante sia appena arrivato in rossonero: il carisma di Alvaro Morata non si discute, d'altronde non si diventa per caso capitano della nazionale campione d'Europa. La militanza in top club europei come Real Madrid, Chelsea e Atletico Madrid, senza contare la fascia della Spagna al braccio, sono esperienze che in un club che fatica a ritrovare la propria dimensione e i fasti del passato finiscono per pesare: all'ex Juventus sono bastati pochi allenamenti con la squadra, per capire quello che manca in questo momento e probabilmente non si è più visto dall'ultimo scudetto in poi.

    LE PAROLE DI AVVISO, NESSUN LEADER - Le parole nel post partita della prima giornata di campionato, pareggiata contro il Torino, hanno mostrato un altissimo livello di comprensione del testo e suggerito la strada da intraprendere: "Bisogna fare un passo in più mentalmente. Bisogna faticare, lavorare, fare più falli, diventare una squadra più tosta". Il Milan, gruppo relativamente giovane, sta dimostrando di non avere al proprio interno veri e propri leader: da Maignan a Theo Hernandez, passando per Leao e Tomori, nessuno è riuscito a fare il passo decisivo per diventare una guida che indichi la via al resto della squadra.

    IL POSTO DI GIROUD PER LEADERSHIP... - Da questo punto di vista l'arrivo di Morata si è rivelato fondamentale. Lo spirito di sacrificio, la capacità di legare la squadra in quel ruolo ibrido tra centrocampo e attacco, che lo porta a essere meno presente e meno lucido sotto porta, la leadership, sono tutte qualità necessarie per un gruppo nel quale anche l'allenatore Paulo Fonseca sta faticando a imporsi: come personalità nello spogliatoio, lo spagnolo ha preso realmente il posto del rimpianto Olivier Giroud, passato in MLS nel corso dell'estate.

    ...MA NON SOTTO RETE - Paradossalmente invece, Morata non è ancora riuscito a diventare l'erede del francese per quanto riguarda i gol: i tifosi hanno ancora negli occhi l'errore sotto porta commesso contro il Bayer Leverkusen, che avrebbe concesso ai rossoneri di pareggiare la partita. In sette presenze, tra Serie A e Champions League, ha messo a referto appena due reti, contro Torino appunto e Lecce in occasione dell'1-0, e un assist, contro il Liverpool, per Pulisic. Un gol ogni 196 minuti, praticamente un gol ogni due partite: troppo poco, per colui che dovrebbe essere il bomber della squadra, seppur poi come numero 9 abbia giocato molto di più Tammy Abraham. Il Milan ha bisogno dei suoi gol e, forse, un modulo che consenta a Morata di essere più centrale nell'attacco rossonero è al momento d'uopo.

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    CheTeLoDicoAFare
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