SOLUZIONI? GABBIA
Se poi vogliamo spingerci un po’ più in là, vien da chiederci che fino abbia fatto Matteo Gabbia, ancora a quota 0 minuti in quest'annata. Considerando l’impatto positivo di Pavlovic, unico elemento difensivo che si è salvato dalle critiche grazie alle sue ottime prestazioni sul campo, è normale porsi il quesito su chi possa essere il suo compagno di reparto ideale. Il centrale serbo è roccioso, gioca d’anticipo, combatte su tutti i palloni e al suo fianco ha bisogno di un giocatore affidabile che sappia rincorrere indietro la profondità, dare copertura e mantenere sempre la posizione corretta, magari anche impostando il gioco in fase di possesso. Tutte caratteristiche che Tomori, in questo momento, non sta garantendo e che invece Gabbia ha mostrato di possedere nei sei mesi dal suo rientro (dal prestito al Villarreal) a gennaio. Uomo spogliatoio, ragazzo che non ha mai detto una parola fuori posto e uno degli ultimi simboli del milanismo azzurro in quel di Milanello. Il classe ‘99 ha dato prova delle sue qualità (1.5 tackle a partita, solo 1.5 falli commessi a partita, 3.4 possessi recuperati, 58% di duelli vinti – di cui il 53% palla a terra e il 65% aerei – nell’ultima stagione), dimostrandosi tra i più utilizzati da Stefano Pioli. Quest’anno, deve ancora disputare un singolo minuto: dunque, perché non affidargli le chiavi del reparto in questo decisivo trittico (Venezia, Liverpool e Inter) di sfide? La sua applicazione e dedizione meritano un’occasione.