Milan, Fonseca resta ma la fiducia della dirigenza è calata: ora deve fare tre cose per restare in sella

Daniele Longo
12 ore fa
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Verona non è più così fatale. Dal 2019 ad oggi sono arrivate solo vittorie del Milan al Bentegodi anche se quest’ultima ha un sapore agrodolce con la curva rossonera che continua la contestazione nei confronti di Cardinale e una squadra che si salva solo grazie a un’invenzione di Fofana per un Reijnders sempre più decisivo in zona gol. Serviva vincere per la classifica e per salvare la panchina di Fonseca ma la prestazione è stata qualitativamente mediocre.

SI SALVA - Paulo ha sette vite come i gatti. Ogni qualvolta la posizione del tecnico portoghese viene messa in discussione alla fine riesce a trovare una salvifica vittoria. Era successo il 22 settembre scorso grazie a un sorprendente successo per 2-1 sull’Inter e poi il 5 novembre con l’impresa del Bernabeu contro i campioni del mondo del Real Madrid. Una interpretazione positiva è quella che ci fa vedere una squadra che, al netto di qualche incomprensione, lotta con e per il suo allenatore. Ma rimane una visione parziale rispetto a un problema più ampio.

INVOLUZIONE - Il Milan compatto, propositivo e concreto sotto porta di Madrid non si è più visto. Quello sceso in campo a Verona è un Diavolo involuto, che calcia una sola volta in porta. Senza Pulisic la squadra perde vitalità e velocità, oltre che a un leader tecnico formidabile. Fonseca sa che deve vincere anche contro la Roma, fare un filotto di vittorie per mettere i bulloni sulla panchina. Questa proprietà non sembra avere l’ossessione della vittoria ma dei conti in regola, motivo per il quale il quarto posto diventa essenziale per dare continuità al nuovo corso targato Fonseca.