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Milan, alla scoperta di Marcelo Gallardo: ecco il perché del soprannome Napoleon
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L'ultima idea per il dopo Stefano Pioli, in casa Milan, si chiama Marcelo Gallardo. Il tecnico argentino, la cui avventura saudita alla guida tecnica dell’Al Ittihad è ormai giunta ai titoli di coda, è stato preso in considerazione dai rappresentanti del club rossonero come possibile successore del tecnico emiliano. L’allenatore in questione si è fatto una nomea importante in Argentina, grazie alle sue imprese leggendarie alla guida del River Plate tra il 2014 e il 2022.
EL MUNECO – Oltre ad essere un grandissimo allenatore, Gallardo è stato anche un gran bel numero dieci. Cresciuto nelle giovanili del River, il classe ’76 viene promosso in prima squadra nel ’94 ed è qui che gli viene cucito addosso il soprannome "El Muneco", che in spagnolo vuol dire bambola. Il motivo? I suoi compagni, per prenderlo in giro, gli dicevano che assomigliava a Chucky, protagonista del film: 'La bambola assassina', uscito proprio in quel periodo. Dopo aver vinto tre campionati in due anni, più la prestigiosa Coppa Libertadores nel '96, Gallardo si trasferisce in Europa al Monaco, dove raggiunge David Trezeguet e vince subito il campionato, venendo nominato come il miglior calciatore del torneo. Nella sua carriera da giocatore vanta anche le maglie di PSG, D.C. United e Nacional, club con cui ha iniziato il suo brillante percorso da allenatore.
NAPOLEON – Gallardo, dopo la parentesi uruguaiana alla guida del Nacional, si torna nel “suo” River Plate. Da qui inizia un cammino trionfale che dura dal 2014 al 2022. Durante questi anni, il tecnico viaggia con un ritmo di quasi due coppe a stagione. I numeri poi, 424 gare di cui 232 vittorie, 101 pareggi e 91 sconfitte, gli valgono il soprannome di "Napoleon", per le sue imprese calcistiche. Il momento della consacrazione dell’argentino, da allenatore, arriva però nel 2018, quando conquista la Coppa Libertadores nella finalissima contro il Boca Juniors, in una partita che è entrata dritta nella storia della competizione. Il River gli ha, addirittura, dedicato una statua di bronzo alta 7 metri, con in evidenza degli enormi attributi maschili. Il motivo? Ce lo spiega direttamente l'artista: “È il modo migliore per rappresentare la sua grandezza”.
L’ARABIA E LE VOCI SUL MILAN - Chiusa la parentesi alla guida del River Plate nel dicembre 2022, dopo quasi un anno di inattività ritrova una panchina nel novembre del 2023: Gallardo diventa l'allenatore dell'Al-Ittihad, formazione saudita nella quale milita Karim Benzema, con uno stipendio mostruoso: 22 milioni di euro netti a stagione. I cattivi risultati, che vedono la squadra precipitare a distanza siderale dall'Al-Hilal, poi vincitrice del campionato, mettono però subito a repentaglio il rapporto tra l'allenatore argentino e la sua dirigenza. A seguito del 5-0 subito per mezzo dell’Al-Ettiqaf del 10 maggio scorso, si consuma la rottura definitiva che nelle prossime ore dovrebbe condurre all'esonero anticipato, visto che Gallardo è sotto contratto fino a giugno 2025. Qualora le parti raggiungessero in tempi brevi una soluzione riguardo alla buonuscita, l'ex River Plate sarebbe immediatamente spendibile per una qualsiasi squadra europea alla ricerca di un allenatore. Le indiscrezioni delle ultime ore su un interessamento concreto da parte del Milan non trovano però riscontri concreti.