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Marotta: 'Vidal uomo dalla doppia vita. Sogno la politica, Giorgetti mi sfotte per Alcaraz'
CON MARONI, MONTI E FONTANA - "Dopo le scuole medie, avendo una netta predilezione per le materie umanistiche mi sono iscritto al liceo classico Cairoli, dove tra l’altro si sono succeduti allievi come Bobo Maroni, Mario Monti, Attilio Fontana. Già all’epoca Maroni aveva la stoffa del politico, era nel movimento studentesco. Lui, che aveva due anni più di me, veniva a scuola con i quotidiani politici. Io con la Gazzetta. Però eravamo nella stessa squadra di calcio del liceo, con Attila. Fontana, era il suo soprannome. C’era anche Beppe Bonomi, il presidente della Sea. Giocavo da centrocampista, poi a 16 anni ho iniziato la carriera da dirigente. A 19 ero il responsabile del settore giovanile. Così, strada facendo, abbandonai l’altra inclinazione. Su Il Giornale, quotidiano locale dell’epoca, scrivevo il commento della A. Pezzi alla Sconcerti. A venticinque anni ero già presidente del club. Il primo acquisto? Michelangelo Rampulla dalla Pattese".
SU RECOBA, CASSANO E VIDAL - "Nel 1987 passo al Monza, mi alterno con Adriano Galliani che lascia la squadra l’anno precedente. È un’esperienza importante perché con Piero Frosio in panchina vinciamo il campionato di C".
"A Venezia percorsi il Canal Grande sul Bucintoro per festeggiare la promozione in A, un grande onore. Abitavo a Palazzo Albrizzi, dove per un certo periodo aveva preso dimora il Foscolo, amante della contessa. Recoba è stata una delle poche volte in cui le qualità del singolo hanno smentito l’assioma di Michael Jordan secondo cui con il talento si vincono le gare, ma con il lavoro di squadra si conquistano i campionati". "Il giocatore che mi ha fatto più divertire? Cassano alla Sampdoria: ho accettato la sfida di Garrone di gestire la squadra pur in B. In otto anni l’abbiamo portata ai preliminari di Champions. Ma non dimentico Del Piero, Buffon e Ronaldo. Il più indisciplinato? Vidal, l’uomo dalla doppia vita".
LA POLITICA - "Mi hanno chiesto di entrare in politica. Siccome nella vita bisogna sempre avere un sogno nel cassetto il mio è quello di accedervi da tecnico, senza tessera di partito, per offrire il mio apporto in termini di competenza ed esperienza. Mi sta corteggiando il mio amico Giorgetti? No, guardi qui. Mi ha mandato un messaggio per prendermi in giro e dire che ci avevano soffiato loro Carlos Alcaraz del Racing. Giancarlo è tifoso del Southampton. Sono un moderato di centro, non a caso mi chiamavano il Kissinger del calcio. Ho avuto paura quando sono stato ricoverato nel 2021 per il Covid? Sì, perché non si conosceva l’evoluzione della malattia. Per qualche giorno ho indossato il casco, sono stati momenti difficili".