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Lega Pro, il bilancio è sconcertante: produce da sé soltanto il 7% della ricchezza da budget
La Lega della non-crescita felice. Oggi il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, ha presentato a Firenze i numeri del bilancio preventivo 2023 e del bilancio consuntivo 2022. E noi di Calciomercato.com, che abbiamo potuto visionarli per bene, possiamo raccontarvi che si parla di numeri da assenza di dinamismo aziendale e visione strategica. Legati per oltre due terzi alla mutualità (denaro che dalle categorie superiori e dal sistema calcio in generale viene trasferito alla lega di Firenze), e per circa un altro 23% dai diritti televisivi venduti a prezzi da robivecchi (ma giusto stamani Ghirelli vagheggiava di aperture al mercato asiatico, dove pare che le masse siano ansiose di assistere a Gelbison-Fidelis Andria del prossimo turno) e dalle quote associative che le società versano alla cassa generale. Quanto alla capacità della Lega stessa di produrre reddito, siamo prossimi alla tundra economico-finanziaria. Cassa piatta.
Nello schema di bilancio preventivo le voci legate a ricavi auto-generati sono drammaticamente basse: poco più di 830mila euro di proventi commerciali (nemmeno il 2% del budget), 245mila euro di non specificati “proventi diversi” (0,57% del budget). Sicché va a finire che la quota auto-prodotta più rilevante riguarda gli 1,95 milioni di euro (4,5% del budget) di proventi per gare, relativi a partite di playoff e alle finali di Coppa Italia Serie C e Supercoppa Serie C. Praticamente è la lega del 7%.
Al suo servizio – Dal “Campionato degli Italiani”, dalla “Lega dei Campanili”, sarebbe stato lecito aspettarsi molto di più. Specie se si guarda agli oltre 2 milioni annui di costi per il personale, spesi per pagare 32 dipendenti in organico più uno con contratto a tempo determinato.
Una forza lavoro considerevole, per una Lega che produce da sé soltanto il 7% della ricchezza da budget. Di questa forza lavoro fa parte anche un ufficio marketing che fatica a trovare uno sponsor per il “Campionato degli Italiani”. Ma è bene non disperare, è bene aver fede. E magari confidare nella misericordiosa vicinanza del beato Carlo Acutis, che Ghirelli ha elevato a nume tutelare della Lega Pro prima ancora che l'esponente politico di un'altra Lega lo menzionasse nel discorso di insediamento da presidente della Camera dei Deputati. Ma al di là di ogni considerazione sacrestana, rimane il fatto che nonostante una forza lavoro così corposa la Lega di Ghirelli continui a spendere (e a prevedere di farlo) cifre esorbitanti per comprare servizi all'esterno.
Il budget di previsione 2022-23 indica una spesa di ben 3.189.753 euro. Il 7,36% del budget, ma anche oltre il 50% in più di quanto viene speso per il personale. Si tratta di cifre che, passando dal bilancio di previsione a quello consuntivo, vengono confermate dal riferimento agli anni passati. La Lega Pro ha speso per servizi 2.817.297 euro (percentuale di 6,62% sotto la rubrica “oneri”) nell'esercizio 2020-21 e 3.185.193 euro (percentuale del 7,17%) nell'esercizio 2021-22).
E mettendo in relazione spese per il personale e spese per servizi esterni emerge un rapporto sconcertante. Nell'esercizio 2021-22 la Lega Pro ha speso 1.898.529 euro per il personale (4,27% del budget) e 3.185.193 per servizi esterni (7,17% del budget).
Dunque si parla di un trend della spesa esterna che, lento ma costante, cresce in termini sia assoluti che percentuali. E sarebbe il caso che se ne desse informazione analiticamente, per elementari ragioni di trasparenza. Magari anche mettendo le informazioni in un QR Code stampigliato sul pallone ufficiale del campionato, in luogo dell'omelia del monsignore di turno .
@pippoevai
Nello schema di bilancio preventivo le voci legate a ricavi auto-generati sono drammaticamente basse: poco più di 830mila euro di proventi commerciali (nemmeno il 2% del budget), 245mila euro di non specificati “proventi diversi” (0,57% del budget). Sicché va a finire che la quota auto-prodotta più rilevante riguarda gli 1,95 milioni di euro (4,5% del budget) di proventi per gare, relativi a partite di playoff e alle finali di Coppa Italia Serie C e Supercoppa Serie C. Praticamente è la lega del 7%.
Al suo servizio – Dal “Campionato degli Italiani”, dalla “Lega dei Campanili”, sarebbe stato lecito aspettarsi molto di più. Specie se si guarda agli oltre 2 milioni annui di costi per il personale, spesi per pagare 32 dipendenti in organico più uno con contratto a tempo determinato.
Una forza lavoro considerevole, per una Lega che produce da sé soltanto il 7% della ricchezza da budget. Di questa forza lavoro fa parte anche un ufficio marketing che fatica a trovare uno sponsor per il “Campionato degli Italiani”. Ma è bene non disperare, è bene aver fede. E magari confidare nella misericordiosa vicinanza del beato Carlo Acutis, che Ghirelli ha elevato a nume tutelare della Lega Pro prima ancora che l'esponente politico di un'altra Lega lo menzionasse nel discorso di insediamento da presidente della Camera dei Deputati. Ma al di là di ogni considerazione sacrestana, rimane il fatto che nonostante una forza lavoro così corposa la Lega di Ghirelli continui a spendere (e a prevedere di farlo) cifre esorbitanti per comprare servizi all'esterno.
Il budget di previsione 2022-23 indica una spesa di ben 3.189.753 euro. Il 7,36% del budget, ma anche oltre il 50% in più di quanto viene speso per il personale. Si tratta di cifre che, passando dal bilancio di previsione a quello consuntivo, vengono confermate dal riferimento agli anni passati. La Lega Pro ha speso per servizi 2.817.297 euro (percentuale di 6,62% sotto la rubrica “oneri”) nell'esercizio 2020-21 e 3.185.193 euro (percentuale del 7,17%) nell'esercizio 2021-22).
E mettendo in relazione spese per il personale e spese per servizi esterni emerge un rapporto sconcertante. Nell'esercizio 2021-22 la Lega Pro ha speso 1.898.529 euro per il personale (4,27% del budget) e 3.185.193 per servizi esterni (7,17% del budget).
Dunque si parla di un trend della spesa esterna che, lento ma costante, cresce in termini sia assoluti che percentuali. E sarebbe il caso che se ne desse informazione analiticamente, per elementari ragioni di trasparenza. Magari anche mettendo le informazioni in un QR Code stampigliato sul pallone ufficiale del campionato, in luogo dell'omelia del monsignore di turno .
@pippoevai